Avendo visto la mostra su un eccezionale Doisneau parigino, prorogata sino al 10 Febbraio al Palazzo delle Esposizioni, (http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-023), la discussione interpretativa sviluppatasi tra me e la mia accompagnatrice dell'occasione, davanti alla fotografia Il Bacio dell'Hotel de Ville, la più discussa, ammirata e lodata della mostra, ha dato vita ad un interessante argomentazione: è possibile trovare analogie tra la suddetta fotografia e Il bacio a Time Square di Alfred Eisenstaedt?
Ovviamente è chiaro che tra le due foto siano presenti forti analogie, per cui il mio punto di vista vertè sul significato da dare alle due coppie e all'azione del bacio, non casuale.
NB: Quella che seguirà, tengo a specificarlo, è una mia interpretazione, che ha le sue basi non su un accurato studio di fonti, ma sul soggettivismo tipico dello storico dell'arte medio, che ama mettersi alla prova ed interpretare avvalendosi della propria formazione, quando impossibilitato a fare altrimenti.
Tra la foto di
Alfred Eisenstaedt e quella di Robert Doisneau intercorre un arco di tempo di
cinque anni dalla fine della II guerra mondiale, indicativo a
catalogare le due foto sotto una "fotografia di denuncia dell'immediato
dopoguerra".
Non credo che
Doisneau abbia copiato da Eisenstaedt nella resa del soggetto (cronologicamente
la sua è più tarda), preferisco piuttosto pensare che entrambi hanno voluto
interpretare con quel bacio passionale e liberatorio, la voglia di ritornare a
vivere dopo un periodo tanto buio quale quello della guerra.
Eisenstaedt coglie
l'euforia della fine, la gioia della vittoria: la gente è per strada, un uomo
cattura a sé una donna e la bacia: non è dato al caso che siano un marinaio ed
un'infermiera. I marinai hanno combattuto e le infermiere hanno curato sul
campo: loro hanno fatto e vinto la guerra.
Doisneau cattura
un momento del tardo dopoguerra. In una Parigi ferita, che cerca di tornare
alla vita quotidiana, che vuole dimenticare, la gente va e viene; ognuno pensa
ai fatti suoi, nessuno guarda qualcun altro: si torna a lavorare, a vivere. Al
centro una coppia, che trova il momento di fermarsi e darsi un bacio romantico.
Anche in un bacio c'è vita, c'è speranza. Perchè in un bacio c'è amore. E cosa
c'è di più speranzoso e vitale dell'amore?
Due foto simili
eppur contrastanti a confronto.
Da un lato un
"bacio americano": Hollywoodiano, precursore della pop art nella sua
incastonatura di palazzi, automobili e gente di tutti i giorni.
Dall'altro un
"bacio francese": romantico, lento, che da sfondo ad un palazzo
(L'Hotel de Ville) che rimanda ai secoli d'oro della Francia.
Allora, così come adesso, non mi lanciai in
una preferenza, perchè trovo che entrambi abbiano carpito in pieno quello che la loro
società sentiva di gridare: e se siamo qui a contemplarli tutt'oggi,
evidentemente vuol dire che son ben riusciti nel loro intento.
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