lunedì 11 febbraio 2013

Vito Acconci: la performance il gesto sessuale come opera d'arte


Parlando di come il corpo diviene esso stesso opera d’arte nelle performance, (vedi http://svirgolettate.blogspot.it/2013/02/la-performance-il-corpo-come-opera-darte.html), è giusto dedicare una considerazione a quello che è l’atto sessuale in questa forma artistica.
E’ difficile non riconoscere nella storia dell’arte un rimando diverso al vero e mero rapporto sessuale o al concepimento, quando si riscontra un soggetto erotico – amoroso.

Basti pensare alle incisioni e agli arazzi indiani inneggianti al Kamasutra, ai priapi degli affreschi pompeiani: sono esplicazioni di un messaggio chiaro, per nulla subliminale. Con la performance, però l’atto sessuale diventa metafora di un significato più complesso.

È quello che avviene nella performance di Vito Acconci per esempio, artista americano di origini abruzzesi.
Acconci nelle sue performance, lavorava al fine di  effettuare una ricognizione meticolosa proprio corpo, per poter raggiungere una sempre più approfondita conoscenza della sfera intima, come forma di auto-terapia.  La sua performance Seedbed, che egli eseguì a New York, alla Sonnabend Gallery nel gennaio 1972, consisté nell’esibizione della sua figura di un gesto masturbatorio, fino a raggiungerne l’eiaculazione, giacendo circondato di rifiuti in un angolo del museo. Al gesto si accompagnava un soliloquio; un colloquio intimo e disperato con il suo pene alla vista del pubblico.


V. Acconci, Seedbed, 1972, performance, Sonnabend Gallery, New York 

Il senso della performance aveva una connotazione di liberazione e depurazione: il performer, che simboleggia il seminatore, vive circondato da rifiuti, che sono essi stessi il male in quanto cose, scorie, non utili alla società. In una sorta di predica gestuale alla presa visione del pubblico che diviene esso stesso voyeur e discepolo, il seminatore versa il suo seme sulla terra contaminata dai rifiuti, quindi dal male, la libera da esso e la feconda apportando bene.

Con la fusione della performance nella Body Art, la tensione liberatoria si concentra unicamente sul corpo. Questo diventa infatti sorgente e parametro di ogni relazione con il pubblico e il territorio circostante.   

Nessun commento:

Posta un commento