Navigando su facebook in un tedioso pomeriggio pugliese di
pioggia, mi son imbattuto in un articolo, che mi ha colpito per l'argomento
trattato. Il sito ScrivendoVolo, ha infatti scritto a riguardo della
trasposizione cinematografica (l'ennesima) del grande classico Anna Karenina (vedi articolo).
Dopo aver divorato l'articolo, -devo ammettere che il sito
offre delle critiche sempre eleganti e soddisfacenti, - son sorti in me
forti dubbi a riguardo di quanto letto.
Non sono un cinefilo e credo che la cosa comporti una sorta
di schieramento a priori nei confronti del libro, ma a parte questo, trovo
altamente pericoloso il confronto, il paragone, della lettura del testo alla
visione successiva del film (NON E' ASSOLUTAMENTE ACCETTABILE IL CONTRARIO). E
non solo nel caso di Anna Karenina, ma nel caso di ogni libro.
L'idea di dover conformare la propria
immaginazione e le proprie impressioni, a quelle del regista di turno non è di
certo allettante. Soprattutto perchè a volte, purtroppo, si cade nella
convinzione sbagliata, dopo aver visto la trasposizione cinematografica di un
libro al quale siamo legati, che l'analisi che abbiamo fatto su di esso non sia
corretta e la realtà, la volontà dell'autore del libro, fosse quella che ha
saputo interpretare il regista.
Beh, non è sempre così. Non sempre quello che
ci viene propinato è una verità assoluta.
Se non vogliamo accettare una visione data
che non corrisponde a quella che abbiamo creato noi, possiamo
rifiutarla e rimanere convinti di avere ragione.
E forse, magari la soluzione sta nel
ricordarcelo ogni volta.
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