Da buon disoccupato laureato
qualche sono, tra una candidatura telematica al peggior lavoro in circolazione
ed un caffè con gli amici volto a suggellare speranzose collaborazioni per
progetti più svariati, in qualche piovosa mattina di questo inizio autunno
pugliese, mi son ritrovato spesso a fare zapping con il telecomando, sperando
di incappare in programmi che avessero in qualche modo potuto indirizzarmi
verso nuove idee lavorative, o almeno, spronarmi verso nuovi argomenti per il
blog.
Il cast di Gossip Girl |
Sicché, focalizzandomi
su un telefilm americano trasmesso in replica sulle reti minori, tale Gossip
Girl, ho avuto modo di rimanere esterrefatto dalle analogie evidenti tra il
suddetto ed alcune opere che avevo avuto modo di poter visionare casualmente su
internet.
Il telefilm che ad
ogni puntata apre ad un prologo che lascia sostanzialmente presagire la trama, (“Buongiorno
abitanti dell'upper Est Side, sono Gossip Girl la vostra sola fonte di notizie
sulle vite scandalose dell’elite di Manhattan!”), è incentrato sullo
svolgimento della vita sociale della New York bene, raccontata attraverso l’evidenza
di rapporti ipocriti, il consumo di alcool e droga, e la costante abitudine di
lasciarsi andare alla lussuria ed alla libidine più sfrenate.
T. Rodgers, Encryption of refracted beauty, 2008, olio su lino, collez. privata |
Uno spaccato dell’alta
società americana, quanto detto, che in ambito artistico viene ben
raccontato da Terry Rodgers, un pittore che nelle sue tele, descrive alla
minuzia lo sperpero e la ricchezza dei giovani figli delle famiglie più
potenti, inseriti in scenari da favola quali piscine all’aperto, grandi saloni
ed appartamenti adibiti a festa.
Terry Rodgers, nato
nel 1947 a Newark in New Jersey e cresciuto a Washington nel Distretto di Columbia,
è un pittore da sempre affascinato dal cinema e dalla fotografia, fattori
questi, che, hanno decisamente influenzato il suo stile, come ben visibile dai
suoi dipinti; uno stile incentrato su una resa realistica dell’anatomia, delle
espressioni corporee e della gamma cromatica.
T. Rodgers, The veil of Refracted Inferences, 2010, olio su tela, collezione privata. |
Infatti, volgendo un
occhio critico ai suoi dipinti, questi spesso indagano sulle relazioni
personali e familiari dei diversi protagonisti, dislocati in ambienti esterni
diurni o notturni, o tra mura coperte da dipinti e ritratti e tende sfarzose,
sui quali si appoggiano mobili di ottima fattura.
Tali modelli, solitamente
non interagiscono tra di loro, anzi sembrano vivere una sorta di vacuità dell’animo,
secondo cui ogni loro interesse sarebbe volto al sano divertimento anziché all’individuazione
di un sano e corretto modello di vita: i loro sguardi nel vuoto, le loro
espressioni sensuali, arroganti e altere, le loro azioni scialbe, volgari e prive di dignità ben son valse la fortuna
critica del pittore, che ha saputo raccontare la malsana società del suo tempo,
nei minimi dettagli.
T. Rodgers, Lux Perpetua, 2013, olio su lino, collezione privata. |
Sul piano espositivo,
Terry Rodgers ha avuto modo di affermarsi sullo scenario mondiale, mostrando le
sue tele in gallerie rinomate: già nel 2005, tre delle sue tele furono allestite alla Biennale di Valencia. E
a seguire, i suoi dipinti sono stati ammirati a Bruxelles, Amsterdam, Zurigo e
Milano, New York, Los Angeles, Atlanta e Chicago, Monaco, Essen, Rotterdam,
Berna.
Per una visione completa dell'autore quindi, invito a visualizzare il suo sito internet: http://www.terryrodgers.com/, che oltre alle sue magnifiche tele, contiene sezioni video e fotografiche che ben raccontano il suo studiato operato.
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