"Dipingere è
azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è."
Questa massima di Jackson
Pollock, che oggi mi ha colpito così tanto da postarla sulla pagina facebook di Svirgolettate, ben descrive quella che è la figura dell’artista quale
comunicatore delle sensazioni e delle emozioni provate in prima persona.
Samuele Bersani |
Una comunicazione che, se nel caso specifico è collegata al gesto del dipingere, in un più ampio
raggio di visione, è tranquillamente traslabile anche alla scultura, alla
poesia ed alla letteratura, nonché alla musica.
In questo ultimo
ambito, è il cantautore, più che l’esecutore, la figura che può applicare tale
teoria al suo operato: le sue canzoni devono parlare di lui, della sua vita,
delle sue emozioni, in un linguaggio comune e sentito dal destinatario.
Un’operazione che
riesce in maniera sensazionale al cantautore romagnolo Samuele Bersani, nato a
Cattolica nel 1970, autore di canzoni che hanno cullato i sogni di intere
generazioni; l’autore di canzoni rimaste negli annali della storia della musica
italiana, come Spaccacuore e Il pescatore di asterischi.
Da Chicco e Spillo del
lontano 1992, canzone che suggellò il successo di un Samuele attento alle
dinamiche, alla narrazione ed alla società del suo tempo, racchiudibile nel
titolo del primo album “Ci hanno preso tutto”, a canzoni dai testi più
spensierati ed avventurosi come Freak e Coccodrilli, sino a vere e proprie
poesie quale Giudizi Universali, Bersani in ben ventidue anni di carriera
dignitosa e mai volgarizzata, ha sempre saputo raccontare con eleganza e
delicatezza più unica che rara, l’amore e la passione; non senza apportare un occhio
critico all’analisi introspettiva legata al rapporto di ognuno di noi con
questi sentimenti.
Il tatuaggio di Samuele Bersani |
E non è cosa facile,
nel mercato attuale che costringe artisti del calibro di Marina Abramovic o
attori come Antonio Banderas a vendersi per un tozzo di pane, continuare a
diffondere il proprio pensiero aulico, rimanendo puri e lontani da trovate
pubblicitarie e commercializzazioni, come è riuscito a fare Samuele in tutti
questi anni; sino alla pubblicazione della sua ultima opera d’arte, En e Xanax.
Sulla scia di un
cantautorato romagnolo, di stampo dalliano – per Lucio Dalla, Bersani scrisse
infatti il testo di Canzone, nel 1996 – En e Xanax è il singolo di punta, tratto dal
nuovo album “Nuvola numero nove”, che per alcuni versi lascia presagire analogie
con Anna e Marco, proprio del grande cantautore bolognese scomparso nel marzo
2012.
Alessandro Sperduti e Camilla Sevino Favro, protagonisti del videoclip En e Xanax |
Una canzone il cui
titolo è tutto un programma: En e Xanax sono due farmaci che attenuano le crisi
d’ansia di cui soffrono i due protagonisti della canzone, che appunto sembrano
acquisire loro per primi il nome dei due ansiolitici. Un titolo forte, così
come il testo, intenso e allusivo alla storia del cantautore con la sua
compagna Desiree, tanto da tatuarselo sul braccio destro; cosa mai fatta per
nessuna delle sue canzoni.
Devo ammettere che
sono di parte quando esclamo a gran voce che Bersani è uno dei cantautori più
profondi ed emozionanti di cui l’Italia gode e che non sforna più, forse, da
qualche anno; così come lo sono quando ascoltando En e Xanax – ma qualunque sua
canzone – trovo che i suoi testi siano di una poesia unica e rara, tra i più
belli della storia della musica italiana.
Per finire, non mi resta che postare il
videoclip della canzone, diretto da Nicolò Massazza ed interpretato dagli
attori Camilla Sevino Favro e Alessandro Sperduti, che su giudizio di Bersani,
ai suoi occhi raccontano perfettamente l’amore che egli voleva trasmettere attraverso En e Xanax. Ed avendo visto
il video, non posso assolutamente che dargli ragione.
Link del video ufficiale: http://www.youtube.com/watch?v=ibCmHI1LvRk
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