Raramente mi do alle critiche cinematografiche, non essendo
particolarmente cinefilo; tenterò di apportarne una qui, spero la prima di
tante altre, delineando un profilo il più possibile completo del film Midnight
in Paris, strettamente correlato a quella che è la mia ragione di vita, ossia
l’arte, ed in generale alle tematiche trattate nel mio blog.
Locandina di Midnight in Paris |
E questa propensione è ben visibile non solo nell’attenzione apportata
alle inquadrature, ma durante lo svolgimento del film, anche a quella apportata
alle musiche, che riconducono all’atmosfera parigina, ai costumi ed ogni sorta
di minimo particolare presente. Soprattutto nella ricostruzione perfettamente
fedele degli Anni ruggenti parigini vissuti dagli scrittori francesi nel primo
dopoguerra, che ben si fondevano con una nuova visione espressionista ed
empirica dell’arte e con una nuova rivitalizzazione della società.
La trama è alquanto insolita e particolare: Gil, uno scrittore
americano di sceneggiature Hollywoodiane, che risente particolarmente della
nostalgia verso un periodo storico mai vissuto quale gli anni Venti a Parigi,
cimentato nella stesura di un nuovo romanzo che tratta di un venditore di
antiquariato e che vive una storia d’amore con Inez, che forse d’amore non è,
per cinque notti di seguito si ritrova a vivere gli anni sempre sognati, a
braccetto di grandi personalità della letteratura e dell’arte di quegli anni.
Attraverso la conoscenza dei coniugi Fitzgerald, di Hemingway e di Gertrude
Stain, capirà che quello che vuole non è sposare Inez, ma vivere felicemente a
Parigi, dove poter allenare il suo estro artistico.
Panorama di Parigi, città in cui è ambientato il film |
La prima è Zelda Fitzgerald, biondina tutto pepe quale effettivamente
era, volubile, lunatica, vogliosa di divertirsi e sempre alla costante ricerca
dell’interesse che avrebbe caratterizzato la sua persona. La somiglianza tra l’attrice
Alison Pill e la Fitgerald ventenne c’è tutta, una somiglianza non solo fisica,
ma decisamente caratteriale.
Woody Allen non lascia niente al caso, studia la figura della
Fitzgerald in modo meticoloso; guarda alla competitività con il consorte
Francis Scott, guarda al poco polso della donna forse ancora adolescente nel
definire la sua collocazione artistica in bilico tra danza, arte e scrittura, guarda
alla psiche nel tentato suicidio nella Senna (sarà vero?) preludio senza dubbio
dei suoi ultimi anni in una casa di cura, dove morirà affetta da schizofrenia, in
un incendio divampato nel 1948.
Ed allo stesso modo analizza Francis Scott,
innamorato della sua Zelda, tanto da concederle tutto.
Forse nella delineazione
del carattere di Mr. Fitzgerald, Allen attribuisce a questo un freno di
derivazione sentimentale, che probabilmente il vero Fitzgerald ribelle,
libertino e scandaloso non aveva. Ma si sa, l’amore induce al dubbio e allora
ci stava tutto che nell’intimità col suo amico Hemingway, il Fitzgerald potesse
essere reticente a mollare Zelda ad un altro uomo. In fondo della coppia era
lui quello più responsabile.
Zelda e Francis Scott Fitzgerald interpretati da Alison Pill e Tom Hiddleston |
Senza dubbio, Ernest Hemingway invece, viene descritto come quello che è
oggi, ma non come quello che era ieri. Ricordiamo che il suo primo romanzo
pubblicato è del 1923, e che nel 1920 (ancora non conosceva Gertrude Stein, ma
vabbé, concediamo ad Allen questa piccola inesattezza per esigenza di
scenografia) lui era solo un ex commilitone ribelle che aveva vissuto gli
orrori della guerra ed era in perenne viaggio alla ricerca di se stesso.
Prometteva bene senza dubbio, ma non era così acclamato come si suol credere
nel film. Va bene l’eclettismo e la verve dimostrata dall’attore, ma il rischio
che il personaggio rappresentato diventi una mera macchietta è decisamente
alto!
Il protagonista Gil con Ernest Emingway e Gertrude Stein, interpretati da Owen Wilson, Corey Stoll e Kathy Bates |
Il crocevia di ogni evento, resta il Salone di Gertrude Stein,
personaggio poco conosciuto eppure fondamentale per la fortuna critica di
Picasso, Matisse, Hemingway ed artisti e scrittori degli anni ruggenti.
Che Katy Bathes fosse un premio Oscar è cosa indiscutibile,
soprattutto dopo la riconferma di come ha impersonato una figura poliedrica,
attenta alle innovazioni e moderna come quella di Gertrude Stein. Nel film
traspare l’aspetto materno di una donna che accoglieva le giovani promesse
mondiali; che non accoglieva però solo la loro arte ed il loro genio ma anche i
loro problemi, le loro insicurezze. E col suo fare quieto e fermo allo stesso
tempo, sapeva regalare quel consiglio necessario ad infondere l’eccellenza nei
suoi amici artisti.
Gertrude Stein (Kathy Bates) nel suo studio di Parigi |
Nel complesso la storia è trita e ritrita.
Originale per alcuni aspetti, sposando modernità e tempi d’oro dell’arte;
meno in altri, tipo nella delineazione di un personaggio standard quale la
modella Adriana, compagna che fu di Braque, Modigliani, Picasso, poi Hemingway
ed infine Gil, la trama riesce a coinvolgere lo spettatore senza mai annoiarlo,
facendo presa sia sui caratteri più sentimentalisti, sia su quelli che preferiscono
un racconto fedelmente storico.
Gil e la modella Adriana (Marion Cotillard) in una scena del film |
Un racconto che fedelmente storico non è, perché salta dagli anni
venti agli anni trenta, presentando personalità che non potevano esistere
insieme: Dalì nel 1920 ha sedici anni, quello che si presenta agli occhi di Gil
è un Dalì maturo, un Dalì 30enne che conosce Man Ray, un Dalì maturo a tal
punto che può giocarsi la carta del Surrealismo.
E per chi volesse credere che Gil viaggi di sera in sera per un
decennio, che se ne riguardi perché Adriana rimane la stessa, Hemingway rimane
lo stesso, Gertrude Stein rimane la stessa.
Man Ray e Salvador Dalì interpretati da Tom Cordier e Adrien Brody |
Cosa che però non può dirsi per un buon storico dell’arte.
Posso aggiungere "Grazie a Dio Gil non sposa Inez"??? , no perchè alcuni personaggi saranno (per me sono) sicuramente delle macchiette, ma lei è venuta perfetta in quanto rompi coglioni! ;-) Bravo Dario!!
RispondiEliminaLa moglie che nessuno mai vorrebbe!
RispondiEliminaSei il solito! :)
RispondiEliminaSe ti firmassi, potrei rispondere :)
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