mercoledì 18 dicembre 2013

30 città artistiche da visitare: FERRARA, BOLOGNA, MODENA, PARMA e RAVENNA. (3/6)

Dopo aver analizzato nella seconda tranche delle 30 città che consiglio di visitare in un futuro prossimo, Trento, Trieste, Mantova, Cremona e Padova, a seguire descriverò sommariamente altre cinque città del centro Italia, tutte appartenenti alla regione dell’Emilia Romagna: Ferrara, Bologna, Modena, Parma e Ravenna, che vanno così a completare quella che è la terza tranche di sei.


Perciò, undicesima città tra le 30 assolutamente da visitare è Ferrara.

Ferrara, insignita del titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1995 in quanto Città del Rinascimento e nel 1999 per il Delta del Po e per le oltre 30 villette denominate Delizie Estensi, è una delle quattro città italiane (con Bergamo, Lucca e Grosseto), ad aver mantenuto intatto l’assetto urbano entro le mura che dividono la parte storica da quella moderna.

A. Foschini, Delizia del Verginese,
XVI sec. circondario Ferrara. 
Ovviamente menzione particolare sul piano artistico va agli innumerevoli musei presenti nel capoluogo, i cui più importanti custodiscono perle del Quattrocento e del Cinquecento ferrarese, create sotto il clima di cultura e innovazione voluto dalla famiglia estense: tra questi spiccano il Museo Archeologico Nazionale, il Museo d'arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis, il Museo della Cattedrale e la Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti.

J. Bellini, Adorazione dei Magi, 1459 - 1460,
tempera su tavola, Pinacoteca Nazionale, Ferrara.
La Pinacoteca Nazionale infatti è ospitata nel palazzo da cui prende il nome, che è uno degli edifici più rinomati non solo di Ferrara, ma dell’Italia intera: costruito da Biagio Rossetti nei primi anni del ‘500, lo stesso architetto che si rese responsabile del riassetto urbano voluto dagli Este, la struttura ospitò prima la nobile famiglia sino a metà del XVII secolo, poi i Marchesi Villa sino all’acquisto del palazzo da parte dello Comune nel 1832 per adibirlo a pinacoteca e ateneo.  

Palazzo dei Diamanti, 1493, Ferrara.
Denominato così per essere rivestito interamente da migliaia di piccoli blocchi di marmo rosa secondo lo stile del bugnato, per cui le punte piramidali di ognuno di essi effettivamente permettono alla struttura un gioco di luci encomiabile, all’interno del Palazzo dei Diamanti, la collezione artistica ospita dipinti di fattura o commissione ferrarese che vanno dal XIII al XVIII secolo: tra questi configurano artisti eccellenti del calibro di Cosme Tura, Gentile da Fabriano, Pannonio, Mantegna, Garofalo, Dosso Dossi e Carpaccio.

Cattedrale di S. Giorgio, 1135, Ferrara.
Sul piano architettonico religioso, su tutte le innumerevoli chiese del circondario, è consigliabile visitare in primis la Cattedrale di San Giorgio, splendido esempio di romanico del centro Italia, la cui facciata verticalmente divisa in tre cuspidi, è scandita da un portone preceduto dal protiro e ancora altre due porte minori laterali, logge su più piani, arcate, rosoni e finestroni arcuati fortemente strombati.
Nel suo interno lo stesso, custodisce dipinti del Guercino, del Garofalo e del Francia, nel pieno stile Barocco che lo caratterizza.

Infine per quanto ne concerne l’architettura civile, una fra tutti è l’emblema della città: il Castello Estense, costruito verso la fine del XIV secolo, simbolo per secoli del potere di una delle famiglie più sensibili alla cultura, alle arti, alle scienze ed alla letteratura di tutti i tempi.

Castello Estense, XIV secolo, Ferrara.

Dodicesima città è Bologna.

Bologna non senza motivo è definita la città dei portici: attraversata per decine di km da portici  offrono riparo da pioggia e neve d’inverno e sole torrido d’estate, ha saputo fare di questa peculiarità uno dei punti forti del suo turismo.
Nonostante ciò, ovviamente, è per i suoi monumenti e beni storico artistici che consiglio di visitare Bologna: la summa delle sue meraviglie la si può riscontrare in Piazza Maggiore, dove sorgono la Basilica di San Petronio, il Palazzo Comunale, il Palazzo del Podestà ed il Palazzo di Re Enzo, tutti affacciati alla stupenda Fontana del Nettuno del Giambologna.

Giambologna, Fontana del Nettuno,
1565, bronzo, Bologna. 
Tutte strutture legate storicamente a momenti importanti per la città perché il Palazzo di Re Enzo, risalente al XII secolo, fu la dimora in cui fu detenuto in qualità di prigioniero di guerra, Enzo di Hohenstaufen, figlio illegittimo dell’Imperatore Federico II di Svevia; il Palazzo Comunale in quanto sede secolare dell’amministrazione cittadina, (tristemente rinomata per la strage accaduta ai piedi della sua facciata nel 1920, quando durante un conflitto tra l’Arma dei Carabinieri ed uno squadrone di fascisti, persero la vita oltre 10 civili), e sede del Museo dedicato al pittore Giorgio Morandi; il Palazzo del Podestà del XIII secolo, perché sede appunto dei podestà della città e la basilica perché nel 1530 fu la sede dell’incoronazione di Carlo V ad imperatore del Sacro Romano Impero.

Torri degli Asinelli e della Garisenda, XII - XIII sec. Bologna
Il simbolo della città sono ovviamente le due torri pendenti degli Asinelli e Garisenda, che spiccano tra gli edifici del capoluogo, assieme ad altre quindici pari, tra cui Torre Azzoguidi e Torre Prendiparte che sono le più alte. Sul piano musicale e culturale merita una citazione il titolo di cui Bologna si è fregiata nel 2006, quando l’UNESCO ha insignito Bologna, Città creativa della musica. D’altronde, con una canzone dedicata del calibro di Piazza Grande di Lucio Dalla, poteva essere altrimenti?

Panoramica di Piazza Grande a Bologna. 

Tredicesima città scelta per il mio tour virtuale è Modena.

Come la maggior parte dei capoluoghi emiliani, anche Modena può pregiarsi di aver all’attivo una meravigliosa galleria ospitante dipinti di artisti illustri, cosa che la relega ai miei occhi tra le realtà da visitare almeno una volta nella vita

G. Bernini, Busto di Francesco I, 1638,
 marmo, Galleria Estense, Modena.
La Galleria Estense infatti, custodisce opere dipinte per mano di artisti come Raffaello, Cima da Conegliano, Cosmè Tura, Correggio, Dosso Dossi, Rosalba Carriera, El Greco, Velazquez, Rubens, Veronese, Palma il Giovane, Guido Reni, Ludovico Carracci e il Guercino, nonché il busto in marmo di Francesco I, opera superba del Bernini.

Maestro delle Metope, Gli antipodi, XII secolo,pietra
Museo Lapidario del Duomo, Modena. 
Tra le bellezze architettoniche della città, per una piacevole passeggiata, meritano di essere visitate la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta e San Germinario e la torre campanaria del duomo detta la Ghirlandina, insignite entrambe del titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco assieme a Piazza Grande.

Il duomo, rinomato e studiato in ambito storico artistico, racchiude infatti il connubio perfetto tra l’arte architettonica e quella scultorea, essendo stato progettato da Lanfranco agli inizi del XII secolo, secondo l’idea romanica del tempo, per poi essere abbellito delle sculture del Magister Wiligelmo, che sulla facciata scolpì sicuramente i quattro rilievi con Storie della Genesi e la decorazione del portale centrale, del Maestro delle Metope e dei Campionesi.

Panoramica di Modena. 

A seguire, quattordicesima città scelta è Parma.

Leonardo da Vinci, La scapigliata, 1508,
tempera su tavola, Galleria Nazionale, Parma.
Così come Modena, anche Parma vanta una meravigliosa galleria di opere d’arte di inestimabile valore, custodite nel Palazzo della Pilotta.
La Galleria Nazionale di Parma infatti, contiene nella sua collezione opere di  Beato Angelico, Canaletto, Correggio, Sebastiano del Piombo, Guercino, Leonardo da Vinci, Parmigianino, Tintoretto, El Greco, Hans Holbein, Anton Van Dyck, solo per citarne alcuni.

Ovviamente anche per Parma vale il discorso fatto per le altre città, per cui in questa sede posso solo indicarvi i monumenti più importanti da visitare: vi segnalo in virtù di quanto detto, quindi, il Duomo di Santa Maria Assunta ed il Battistero e la Basilica di Santa Maria della Steccata.

Correggio, Cupola del Duomo, 1524 - 1530,
affresco, Duomo Santa Maria Assunta, Parma.  

La cattedrale in stile romanico settentrionale italiano, presenta alla base della facciata tre portoni, due laterali più il centrale, preceduto dal protiro opera di Giambono Bissone, mentre nella zona superiore una serie di loggette su più piani, la cui ultima segue l’andamento degli spioventi del tetto.
L'interno della cattedrale di Santa Maria Assunta è a croce latina, con tre navate di sette campate ciascuna e transetto costituito da due bracci di pari lunghezza con absidi e coro pronunciato.
Particolarità della cattedrale è la cupola ottagonale che si erge nella crociera, internamente affrescata in toto dal Correggio nella seconda metà degli anni Venti del Cinquecento, raffigurante l’Assunzione della Vergine, in un tripudio di Santi, Apostoli e Angeli.

Accanto al duomo invece si erge imponente il Battistero, opera del grande architetto e scultore Benedetto Antelami: oltre che ad aver progettato la struttura alle soglie del Duecento, l’artista è pure il padre delle sculture ad altorilievo ivi custodite, raffiguranti il Ciclo dei mesi, lasciato incompiuto.

Parmigianino, Volta di S. Maria della Steccata, 1531, affresco, Parma.
Sul piano artistico è necessario quindi citare come anzidetto, la Basilica di Santa Maria della Steccata, perché contenitore di affreschi meravigliosi di mano di Bernardino Gatti, Michelangelo Anselmo (su disegni di Giulio Romano) e del Parmigianino, che assoldato per occuparsi della decorazione degli interni nel 1531, riuscì a portare a termine quella che doveva esser un’impresa di cinque mesi in ben nove anni: nove anni intensi fatti di proroghe, ingiunzioni e screditamento da parte dei committenti, che debilitarono molto la stima dell’artista parmense sino ad indurlo ad una morte prematura.

Tra le curiosità tipiche della città sicuramente sono da visitare la Certosa nel circondario, che ispirò Stendhal nella stesura dell’omonimo celeberrimo romanzo e il Teatro ligneo Farnese, interamente in legno per un’acustica incredibile, primo teatro europeo a scena mobile.

Duomo di S. Maria dell'Assunta e Battistero, XII - XIII secolo, Parma.

Quindicesima città da visitare è Ravenna.

Tomba di Dante, XVIII sec., Ravenna.
Importantissima città medievale, soprattutto nel periodo altomedievale e bizantino, Ravenna detiene monumenti di interesse mondiale che le hanno permesso il titolo di Patrimonio dell’Umanità, sancito dall’Unesco.

Con doverosa citazione alla Tomba di Dante nei pressi della Chiesa di San Francesco, il cui sarcofago che custodisce il Poeta Vate è custodito da un tempietto costruito verso la fine del XVIII secolo, i principali luoghi a cui va data la priorità per importanza artistica e storica sono i monumenti paleocristiani ed altomedievali.

Il Buon Pastore con il suo gregge, V sec., mosaico,
Mausole di Galla Placidia, Ravenna. 
Tra questi il Mausoleo di Galla Placidia, della prima metà del V secolo, e della Basilica di San Vitale dello stesso periodo che sorgono a poche decine di metri di distanza.
Il primo, che prende il nome dall’imperatrice che lo commissionò, è una struttura a croce latina nel cui interno si apre un ciclo di mosaici di diversa fattura; dalla cupola che presenta un cielo blu stellato con il Tetramorfo nei quattro pennacchi, si arriva alle lunette ospitanti gli Apostoli, il Buon Pastore e San Lorenzo.

Corte di Giustiniano, VI secolo, mosaico,
Chiesa di S. Vitale, Ravenna.
La seconda invece è un esempio splendido della leggerezza e dell’articolazione dell’architettura bizantina, ospitante diversi cicli di affreschi di importanza storica, perché attestanti la vita di corte di Giustiniano e dell’Imperatrice Teodora, attorniata dalle sue dame.
Di notevole spessore è il mosaico con il Pantocrator assiso su un Globo azzurro con il Rotolo dai sette sigilli in mano, affiancato da due Arcangeli, San Vitale ed il Vescovo di Ravenna Ecclesio.

Palazzo di Teodorico, VI secolo, mosaico,
Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, Ravenna
Anche per le due basiliche a seguire vale lo stesso discorso inerente ai mosaici. La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo infatti, a tre navate con abside semicircolare all’interno e poligonale all’esterno, presenta il ciclo musivo più esteso del mondo, dislocato sulle pareti della navata centrale su tre registri: Scene della Vita di Cristo nella fascia superiore, Santi e Profeti nell’intermediaria e Sante e Martiri nell’inferiore assieme alle raffigurazioni del Palazzo di Teodorico e del Porto di Classe.

Trasfigurazione, VI secolo, mosaico,
Basilica di Sant'Apollinare in Classe, Ravenna.
La Basilica di Sant’Apollinare in Classe invece, sorge a circa 5 km dalla città di Ravenna, e si presenta spoglia sulle pareti laterali ed adorna solo nel catino absidale, sul quale è raffigurato  Cristo dentro un medaglione circolare, con ai suoi lati i simboli alati del tetramorfo: l'Aquila di Giovanni, l'Angelo di Matteo, il Leone di Marco ed il Vitello di Luca, avvolti nelle nubi e dai quali escono i dodici apostoli sotto l'aspetto di agnelli.

Chiesa di San Vitale, 525 - 547, Ravenna. 

Con le cinque città dell’Emilia Romagna si conclude la terza tranche delle 30 città che vi consiglio da visitare.
Nella quarta tranche descriverò Genova, Lucca, Firenze, Siena ed Arezzo; a seguire invece riporto i link delle tranche che completano l'intero panorama italiano:

3 commenti:

  1. Quella di Bologna è la Piazza Maggiore, non la Piazza Grande ;)

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    1. Infatti. La piazza antistante alla basilica di San petronio è piazza maggiore . Piazza grande era detta dai bolognesi la odierna piazza Cavour.

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