mercoledì 1 gennaio 2014

Come esplorare una regione in mezz'ora: la Gipsoteca Provinciale di Bari

Calchi di sculture zoomorfe del Portale dei Leoni,
della Basilica di San Nicola, Bari.
Leggevo con non poco entusiasmo ed orgoglio che finalmente la Puglia è riuscita a farsi valere quale meta turistica, essendo stata segnalata sia dalla National Geographic, sia dalla nota guida Lonely Planet, che l’ha relegata al secondo posto della sua classifica “The best value travel destinations in the world for 2014”, dietro solamente alle isole greche.

Tra le motivazioni che hanno permesso questo traguardo notevole, fondamentale è stato, oltre al clima ed al territorio meraviglioso del tacco d’Italia, l’apporto della gastronomia del luogo, (composta di cucina semplice e povera, ma gustosissima) e dell’arte regionale, che offre meravigliosi esempi di archeologia ed arte, soprattutto medievale.

Calco dell' Elefante su mensola, delle finestrelle absidali
della Basilica di San Nicola, Bari (XI secolo). 
Per quanto da storico dell’arte la cosa non mi sorprenda più di tanto, nella piena consapevolezza che, però, ahimè sul piano storico artistico la Puglia sia molto poco conosciuta, tengo particolarmente a cuore segnalare sull’onda di quanto detto, la Gipsoteca Provinciale nel Castello Normanno Svevo di Bari, perché indicativa dell’arte scultorea medievale pugliese.

Infatti nella gipsoteca, una lunga sala rettangolare che si disloca all’interno di due stanze della sezione sveva del castello, sono custoditi calchi riprodotti fedelmente, portali, sculture e capitelli dei più importanti edifici religiosi della regione: intensa è la raccolta riguardante le province di Bari e Barletta Andria Trani; notevole quella dei calchi degli edifici religiosi di Foggia, Brindisi, Taranto e Lecce.

Tali calchi furono eseguiti tra il 1899 ed il 1911 per l’Esposizione di Parigi del 1899, quella di Torino del 1900 e la Mostra delle Regioni Italiane di Roma del 1911: una datazione che li rende storici in prima persona, a prescindere dalla validità artistica della loro funzione formativa.

Calco del Portale dei Leoni, (XI sec.)
Basilica di San Nicola, Bari.
La datazione delle opere calcate segue un arco cronologico di circa 600 anni, che parte dall’XI secolo e si ultima al XVII secolo: un periodo di importanza incredibile perché narrante l’evoluzione della scultura (e dell’architettura) della regione attraverso il coacervo di diversi stili, l’influsso di dominazioni straniere e l’apporto culturale dei committenti.

Di grande interesse è il percorso inerente all’idealizzazione delle lunette dei portali delle cattedrali pugliesi, dalle quali è deducibile l’approccio artistico di stampo bizantino, romanico e gotico, al modo di concepire i volumi, la profondità ed il movimento; peculiare quello inerente ai capitelli, idealizzati e scolpiti delle più varie forme.
Uno dei punti forti però rimane il Portale dei Leoni della Basilica di San Nicola di Bari, completamente rifinita nel dettaglio.

Insomma, la gipsoteca è esattamente un microcosmo nel quale poter assaporare l’arte che nei secoli ha scolpito la Puglia, permettendo di poter analizzare in una buona mezz’ora quello che altrimenti sarebbe possibile solo in diverse giornate di spostamenti. 

Capitelli derivanti da chiese della provincia leccese

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