L’idea originale
venuta allo studente Stefano Guerrera, di far parlare i dipinti, nell’essere
trasformata in una pagina facebook dal titolo Se i quadri potessero parlare,
gli è valsa il riconoscimento di più di 450.000 fan in poco meno di un paio di
settimane; numero destinato a crescere senza orma di dubbio.
La trovata di inserire
una didascalia su dipinti famosi dagli espliciti gesti e dalle ambigue
espressioni, ha portato un’ulteriore ventata di ilarità nel mondo del
Social Network più famoso del mondo: una novità mista a cultura e nuovo
interesse per l’arte, che a quanto pare, se presa sotto aspetti meno tediosi ed
educativi, risulta essere persino divertente.
Ed ecco quindi che
l’imponente e severo Giove di Ingres, cede ad una Teti che, dovendolo - secondo
l’iconografia del quadro - implorare, lo supplica prendendolo per il mento di esclamare “Cioppi cioppi” o ancora che la schiava venduta a Roma, voluta di
spalle dal pittore Gerome, a coprirsi il viso per l’aberrante sorte che le
spetta, in realtà sembrerebbe esser soddisfatta del deodorante utilizzato.
Il
mio preferito – devo essere sincero – è il Cavaliere con la mano sul petto de
El Grieco, che giura e spergiura in modo colorito sulla sua poco evidente
virilità.
Ma se quella di questo
interessante studente di informatica – onestamente ne ha di inventiva; ogni sua
creazione lascia spiazzati e induce alla risata facile – è una genialata tutta
italiana, guardandosi attorno nel globo, c’è qualcuno che ha saputo fare un
tantino meglio. Così meglio, da riuscire nell’impresa di animare le opere
d’arte.
Tre talenti
dell’animazione, tali Doug Bayne, Ben Baker e Trudy Cooper,
sono infatti gli artefici di un video che ha per protagoniste diverse opere
d’arte i cui soggetti si danno a sketch divertenti e talvolta macabri. Una
trovata sensazionale e meravigliosa che, per quanto l’animazione dei dipinti
finisca per non raccontare il reale intento dell’azione che si sta svolgendo,
fa avvicinare l’arte all’utente informatico medio, che è composto in buonissima
parte da ragazzi e giovani adulti.
Un passo in avanti
rispetto alla trovata dell’artista britannico Banksy, che ha riproposto il movimento di alcuni personaggi di dipinti e di
murales in diverse gif animate.
Tutto sommato però, considerando i tre casi descritti, è ben dimostrato come la tecnologia
possa essere a tutti gli effetti, un mezzo valido per permettere all’arte una maggiore fruizione al
pubblico, anche al più disinteressato.
Detto questo, vi
lascio al video “Elegant Gentleman’ Guide to knife fighting”, che vi consiglio
di vedere completamente: vi sorprenderanno i diversi protagonisti degli sketch;
da Modigliani a Velazques, ognuno di loro avrà da dire e da dimostrare la sua.
Spero solo che ne
capiate qualcosa di inglese, dato che tutto è stato girato nella lingua madre
dei tre registi – animatori.
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