Marc Restellini, direttore della Pinacotheque de Paris |
La notorietà di uno
storico dell’arte, specialmente ai giorni nostri, stride un po’ se rapportata
in proporzione alla sua preparazione e al suo talento in materia. Dico questo perché
è cosa nota che agli occhi dei più, quando si parla di storico dell’arte, è
luogo comune pensare subito a Vittorio Sgarbi, che io reputo un professionista
nell’arte del ciarlare e del provocare, ma una persona ordinaria in ambito di
arte.
Tra i meno noti e più
qualificati piuttosto, va annoverato senza orma di dubbio Marc Restellini, direttore della
Pinacotheque de Paris; uno storico dell’arte preparatissimo in arte
contemporanea tanto da essere stato curatore di fortunatissime mostre
monotematiche su artisti celeberrimi.
Ad oggi infatti, Marc
Restellini è una delle figure più importanti in Italia sul piano storico
artistico, proprio grazie al suo modo di curare nel dettaglio e di portare all’attenzione
del grande pubblico, dipinti difficilmente reperibili o concessi da altri enti
museali; basti pensare che il biennio 2013/2014, sarà un anno denso di impegni
per il direttore della pinacoteca parigina, perché lo vedrà in prima linea in
due delle retrospettive più attese nel Bel Paese: la mostra di Edvard Munch a
Genova e la mostra su Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti a Roma..
E. Munch, L'urlo, 1893, olio su tempera, Galleria Nazionale, Oslo. |
La prima, "Edvard Munch", si è
inaugurata il 6 novembre, a Palazzo Ducale di Genova e si terrà sino al 27 aprile 2014.
L’artista norvegese,
conosciuto a tutti per il suo Urlo, sarà al centro degli sguardi dei
visitatori, che potranno ammirare diverse opere create con tecniche e sui
supporti più disparati: olii, tempere, pastelli, litografie, xilografie.
Grande assente però, sarà
proprio l’Urlo, per evidenti motivi logistici: delle quattro copie del soggetto
che urla in un impeto di angoscia e smarrimento, tre sono custodite nei musei
di Oslo, quello Nazionale e quello dedicato al pittore norvegese, quindi di
conseguenza vincolate a restare in Norvegia secondo la politica artistica
professata dal paese; la quarta è invece in mani private essendo stata
rivenduta nel 2012 dalla casa d’aste Sotheby’s per 120 milioni di euro al
magnate Tobias Meyer.
Questo non significa
che la mostra sarà indotta a perdere di carattere, mancando del pezzo
principale della produzione munchiana, anzi, la retrospettiva in questione,
sarà un’occasione imperdibile per capire sino a fondo il pensiero e l’approccio
metodologico e psicologico dell’artista ai suoi lavori, potendo ammirare e
confrontare centinaia di opere di eguale importanza.
E. Munch, Madonna, 1894, olio su tela, Galleria Nazionale, Oslo. |
E. Munch, Evening on Karl Johan Street, 1892, olio su tela, Commune Rasmus Meters collection, Norvegia. |
A, Modigliani, Elvire con collettino, 1917, olio su tela, Pinacotheque de Paris, Parigi |
La seconda, si apre alla
vigilia del trentennio dalla scoperta delle tre teste di Modigliani nel Fosso Reale di Livorno – che si scoprirono in seguito essere opera di una burlata di
tre ragazzi del posto. E tocca a Roma, dopo Palazzo Reale di Milano, ospitare
nel centralissimo Palazzo Cipolla, la mostra dedicata al pittore bohemien e ad
alcuni pittori a lui coevi.
La retrospettiva
“Modigliani Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter”, porta all’attenzione
dei visitatori gran parte della collezione accumulata negli anni dal mercante
Jonas Netter; una collezione ricca e storicamente importante, perché importanti
sono gli artisti collezionati: Amedeo Modigliani in primis, ma anche Chaim
Soutine, Suzanne Valadon e suo figlio Maurice Utrillo, Moise Kisling e tanti
altri pittori minori che hanno vissuto il mondo della Parigi dei primi del
Novecento.
La collezione di
Netter è una collezione sui generis in base a quanto detto: essendo egli stesso
contemporaneo e amico di Modigliani, intuì il valore del nuovo stile
contemporaneo che aveva tra le mani, tanto da volersi accaparrare a tutti i
costi, più opere possibili di questi artisti parigini screditati dalla critica.
Ed ecco quindi che oggi è possibile grazie a lui poter ammirare a 360° il mondo
di Montmartre, dalle sinuosità delle linee dei ritratti di Modigliani, alla
pacata irruenza coloristica di Soutine; dallo stile gauguiniano della Valadon
madre al candore del periodo bianco dei panorami parigini di Utrillo figlio.
S. Valadon, Tre nudi in campagna, 1909, olio su cartone, Pinacotheque de Paris, Parigi |
M. Utrillo, La Rue Saint Rustique sous la neige, 1944, olio su tela, collezione privata. |
Dal 14 novembre al 6 aprile 2014 quindi, appuntamento a Palazzo Cipolla a Roma per ammirare una delle collezioni di arte contemporanea, più interessanti in circolazione: un’occasione unica di poter guardare con gli occhi del presente, la Parigi di un secolo fa.
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