domenica 10 novembre 2013

Marc Restellini e le mostre di Munch e Modigliani

Marc Restellini,
direttore della Pinacotheque de Paris
La notorietà di uno storico dell’arte, specialmente ai giorni nostri, stride un po’ se rapportata in proporzione alla sua preparazione e al suo talento in materia. Dico questo perché è cosa nota che agli occhi dei più, quando si parla di storico dell’arte, è luogo comune pensare subito a Vittorio Sgarbi, che io reputo un professionista nell’arte del ciarlare e del provocare, ma una persona ordinaria in ambito di arte.

Tra i meno noti e più qualificati piuttosto, va annoverato senza orma di dubbio Marc Restellini, direttore della Pinacotheque de Paris; uno storico dell’arte preparatissimo in arte contemporanea tanto da essere stato curatore di fortunatissime mostre monotematiche su artisti celeberrimi.

Ad oggi infatti, Marc Restellini è una delle figure più importanti in Italia sul piano storico artistico, proprio grazie al suo modo di curare nel dettaglio e di portare all’attenzione del grande pubblico, dipinti difficilmente reperibili o concessi da altri enti museali; basti pensare che il biennio 2013/2014, sarà un anno denso di impegni per il direttore della pinacoteca parigina, perché lo vedrà in prima linea in due delle retrospettive più attese nel Bel Paese: la mostra di Edvard Munch a Genova e la mostra su Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti a Roma..

E. Munch, L'urlo, 1893, olio su tempera,
Galleria Nazionale, Oslo. 
La prima, "Edvard Munch", si è inaugurata il 6 novembre, a Palazzo Ducale di Genova e si terrà sino al 27 aprile 2014.
L’artista norvegese, conosciuto a tutti per il suo Urlo, sarà al centro degli sguardi dei visitatori, che potranno ammirare diverse opere create con tecniche e sui supporti più disparati: olii, tempere, pastelli, litografie, xilografie.

Grande assente però, sarà proprio l’Urlo, per evidenti motivi logistici: delle quattro copie del soggetto che urla in un impeto di angoscia e smarrimento, tre sono custodite nei musei di Oslo, quello Nazionale e quello dedicato al pittore norvegese, quindi di conseguenza vincolate a restare in Norvegia secondo la politica artistica professata dal paese; la quarta è invece in mani private essendo stata rivenduta nel 2012 dalla casa d’aste Sotheby’s per 120 milioni di euro al magnate Tobias Meyer.

Questo non significa che la mostra sarà indotta a perdere di carattere, mancando del pezzo principale della produzione munchiana, anzi, la retrospettiva in questione, sarà un’occasione imperdibile per capire sino a fondo il pensiero e l’approccio metodologico e psicologico dell’artista ai suoi lavori, potendo ammirare e confrontare centinaia di opere di eguale importanza.

E. Munch, Madonna, 1894, olio su tela,
Galleria Nazionale, Oslo. 
E. Munch, Evening on Karl Johan Street, 1892,
olio su tela, Commune Rasmus Meters collection, Norvegia.





A, Modigliani, Elvire con collettino, 1917,
olio su tela, Pinacotheque de Paris, Parigi
La seconda, si apre alla vigilia del trentennio dalla scoperta delle tre teste di Modigliani nel Fosso Reale di Livorno – che si scoprirono in seguito essere opera di una burlata di tre ragazzi del posto. E tocca a Roma, dopo Palazzo Reale di Milano, ospitare nel centralissimo Palazzo Cipolla, la mostra dedicata al pittore bohemien e ad alcuni pittori a lui coevi.

La retrospettiva “Modigliani Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter”, porta all’attenzione dei visitatori gran parte della collezione accumulata negli anni dal mercante Jonas Netter; una collezione ricca e storicamente importante, perché importanti sono gli artisti collezionati: Amedeo Modigliani in primis, ma anche Chaim Soutine, Suzanne Valadon e suo figlio Maurice Utrillo, Moise Kisling e tanti altri pittori minori che hanno vissuto il mondo della Parigi dei primi del Novecento.

La collezione di Netter è una collezione sui generis in base a quanto detto: essendo egli stesso contemporaneo e amico di Modigliani, intuì il valore del nuovo stile contemporaneo che aveva tra le mani, tanto da volersi accaparrare a tutti i costi, più opere possibili di questi artisti parigini screditati dalla critica. Ed ecco quindi che oggi è possibile grazie a lui poter ammirare a 360° il mondo di Montmartre, dalle sinuosità delle linee dei ritratti di Modigliani, alla pacata irruenza coloristica di Soutine; dallo stile gauguiniano della Valadon madre al candore del periodo bianco dei panorami parigini di Utrillo figlio.

S. Valadon, Tre nudi in campagna, 1909,
olio su cartone, Pinacotheque de Paris, Parigi
M. Utrillo, La Rue Saint Rustique sous la neige, 1944,
olio su tela, collezione privata. 




Dal 14 novembre al 6 aprile 2014 quindi, appuntamento a Palazzo Cipolla a Roma per ammirare una delle collezioni di arte contemporanea, più interessanti in circolazione: un’occasione unica di poter guardare con gli occhi del presente, la Parigi di un secolo fa. 

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