lunedì 23 dicembre 2013

30 città artistiche da visitare: GENOVA, LUCCA, FIRENZE, SIENA e AREZZO (4/6)

Dopo aver analizzato 15 delle 30 città che vi consiglio di visitare almeno una volta nel corso della vostra vita, nel post a seguire descriverò per sommi tratti altre 5 città appartenenti alla Liguria ed alla Toscana.


Sedicesima città è Genova.

Lanterna, 1936, Genova.
Il capoluogo di regione ligure, governato per lungo tempo dalla potente famiglia dei Doria, è uno scrigno poco conosciuto di opere d’arte e monumenti di alta qualità.
Senza dubbi infatti è molto conosciuta l’importanza marittima di Genova, una delle quattro Repubbliche Marinare assieme a Pisa, Venezia ed Amalfi, mentre meno lo è la sua architettura: ad ogni modo, dando giusto merito al primo aspetto, va assolutamente visitato il quartiere che un tempo ospitava il Porto antico e che oggi porta ancora il suo nome ed ospita il rinomato Acquario, il porticciolo della Marina ed il grande faro simbolo della città: la Lanterna.

Cattedrale di S. Lorenzo,
XII - XIV sec., Genova. 
Per quanto riguarda i monumenti, sicuramente importanti risulta il binomio “Cattedrale di San Lorenzo - Palazzo Ducale”, che raccontano la storia architettonica medievale dell’area ligure nel corso dei secoli.
La Cattedrale Metropolitana di San Lorenzo è un edificio sorto a cavallo tra il XII ed il XIV secolo, come dimostra la coesistenza di influssi romanici e gotici. La caratteristica principale della struttura è la bicromia chiaroscura presente sia esternamente che internamente, mentre di particolare spessore sono gli affreschi del Tavarone, il crocifisso del Barocci e la contemporanea pala dell’Assunta di Gaetano Previati.

Il Palazzo Ducale è invece una fabbrica che per secoli è risultata in continua modifica, subendo influssi notevoli tra Trecento e Settecento in tutte le diverse strutture che lo caratterizzano: infatti al pari del Palazzo Ducale di Mantova, anche il suddetto è impropriamente denominato tale non essendo effettivamente costituito di un unico edificio.

A. da Messina, Ecce Homo, 1475, olio su tela,
Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, Genova. 
Per quanto sia museo egli stesso per la particolarità del suo alzato, il Palazzo Ducale presentando affreschi ed opere d’arte di diversa tipologia (arazzi, tavole, tele, sculture) è adibito anche ad ente museale al pari di altri palazzi come Palazzo Rosso e Palazzo Spinola, che ospitano due collezioni molto pregiate composte da opere d’arte create per mano di artisti eccellenti.

Infatti Palazzo Spinola ospita la Galleria Nazionale, impreziosita delle opere del Baciccio, del Tintoretto, di Anton Van Dyck, Pietro da Cortona, Luca Giordano, Guido Reni, Luca Cambiaso, Perugino, Rubens, Orazio Gentileschi e Antonello da Messina.
Palazzo Rosso invece, ospita dipinti di Anton Van Dyck, Guido Reni, Mattia Preti e Guercino, Palma il Vecchio, Veronese, Albrecht Durer e Ludovico Carracci.

Panoramica di Genova. 

Diciassettesima città scelta è Lucca.

Duomo di S. Martino, XI sec., Lucca 
Importantissima per la sua cinta muraria, all’interno della quale è rimasta pressoché invariata nei secoli, - peculiarità riscontrata anche solo a Bergamo, Grosseto e Ferrara – Lucca presenta un borgo meravigliosamente caratteristico, che la annovera tra le Città Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Impreziosita dagli imponenti e stupefacenti palazzi di ogni età, Lucca però è sicuramente importante per l’architettura dei suoi edifici religiosi, tra cui spiccano per interesse il Duomo di San Martino, la Chiesa di San Michele in Foro e la Basilica di San Frediano.

Costruita secondo tradizione su un’ex fabbrica paleocristiana voluta da San Frediano, la cattedrale del XI secolo – ripresa successivamente nel XIV – presenta un alzato di stampo romanico tipico pisano. Infatti, mentre nel piano inferiore il nartece a tre fornici invita all’ingresso, su quello superiore si aprono tre serie di logge su altrettanti piani, il primo dei quali segue un andamento orizzontale, il secondo segue l’andamento orizzontale della corrispondente navata centrale interna e quello degli spioventi delle corrispondenti laterali, ed il terzo segue un’andamento orizzontale che copre l’attaccamento dei due tetti.

J. della Quercia, Monumento funebre
a Ilaria del Carretto, 1406 - 1408, marmo
Duomo di S. Martino, Lucca.
All’interno, - a croce latina con tre navate, di cui la centrale terminante in un abside semicircolare, - sono custodite due delle opere più importanti della storia dell’arte del Quattrocento Italiano: la pala del Ghirlandaio raffigurante la Madonna in Trono con Bambino e Santi e il Monumento Funebre ad Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia, il magniloquente e verosimile sarcofago marmoreo raffigurante la giovane donna morta di parto in età giovanile, in atteggiamento dormiente più che esanime.

Chiesa S. Michele in foro, 1070 - XIV sec., Lucca.
Così come la Cattedrale, anche la Chiesa di San Michele in Foro, interamente rivestita di marmo all’esterno, è costituita da diversi piani di loggette: a differenza però della prima, in questo caso sono ben quattro, il primo ed il terzo orizzontali, che corrono lungo il piano parallelo alla linea di terra, il secondo che segue per alcuni tratti i due spioventi delle corrispondenti navate laterali e l’ultimo che segue l’attaccamento degli spioventi della corrispondente navata centrale, sul quale si erge la statua raffigurante San Michele Arcangelo.

Basilica S. Frediano, XII sec. Lucca.
Anche all’interno di San Michele in Foro sono custodite due opere d’arte di inestimabile valore:  la Madonna con il Bambino in terracotta, di Luca della Robbia e la Pala Magrini di Filippino Lippi.
In ultimo citazione doverosa per la meravigliosa facciata va alla Basilica di San Frediano, struttura del XII secolo su un’altra del VI.
Infatti, sull’intero piano superiore della basilica si apre il mosaico del XIII secolo raffigurante l’Ascensione di Cristo in mandorla sostenuta da due angeli alla presenza degli apostoli, su fondo oro; probabilmente una collaborazione tra pittori locali e pittori romani.

Panoramica Lucca. 

Diciottesima città scelta è la città artistica per eccellenza: Firenze.

Caravaggio, Bacco, 1595, olio su tela, Galleria degli Uffizi, Firenze. 
Descrivere la patria della lingua e della cultura italiana, del primo Rinascimento e delle arti in genere non è impresa affatto facile, per cui la mia sarà solo una segnalazione, il più lineare possibile, dei musei e dei monumenti visitabili nella città: realtà che sicuramente conoscerete già di vostro; per cui il mio vuol essere solo un rinfresco della memoria.

Assolutamente da visitare, per aver una buona conoscenza dell’arte non solo fiorentina ma nazionale ed addirittura europea, sono la Galleria degli Uffizi – che ospita opere eccezionali di Michelangelo, Raffaello, Leonardo, Giotto, Botticelli, Mantegna, Tiziano, Parmigianino, Caravaggio, Durer, Rembrandt, Rubens – ed il Palazzo Pitti – che ospita opere di Ribera, Allori, Barocci, Rubens, Cigoli, Giulio Romano, Pietro da Cortona, Luca Giordano, Pontormo, Caravaggio, Salvator Rosa, Beccafumi, Botticelli, Reni, Lippi, Ghirlandaio, Andrea del Sarto, Veronese, Tintoretto, Tiziano, Raffaello, Giorgione.

P. Perugino, Ritratto di Francesco delle opere, 1494,
olio su tavola, Galleria degli Uffizi, Firenze. 
Raffaello, Autoritratto, 1506, olio su tavola,
Galleria degli Uffizi, Firenze. 

A. Di Cambio, F. Brunelleschi, 1296 - 1442,
Chiesa di S. Croce, Firenze. 
Sul piano monumentale e storico della città ovviamente non posso che consigliare il classico itinerario della Basilica di Santa Croce, Cattedrale di Santa Maria del Fiore con annesso Battistero di San Giovanni e Piazza della Signoria.

La basilica, ricordata da Ugo Foscolo perché contenitore di monumenti funebri di artisti, letterati e uomini illustri di ogni epoca, ospita infatti le sepolture di personaggi del calibro di Leon Battista Alberti e Lorenzo Ghiberti, Michelangelo, Galileo Galilei, Enrico Fermi e Guglielmo Marconi, Nicolò Machiavelli, Gioacchino Rossini, Vittorio Alfieri e lo stesso Foscolo.

Giotto, Storie di San Giovanni Battista ed Evangelista in
Cappella Peruzzi / Storie di San Francesco in Cappella Bardi,
1320 - 1325, affreschi, Chiesa di Santa Croce, Firenze.
Non di meno assai interessante è porre attenzione, oltre che a tutto l’interno che custodisce opere d’arte e affreschi di artisti del XIV – XV secolo ed ai monumenti funebri, alle due cappelle laterali sul braccio destro del transetto, dipinte tra il 1320 ed il 1325 da Giotto: la Cappella Peruzzi presenta alcuni pannelli raffiguranti scene tratte dalle Storie di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista; la Cappella Bardi presenta pannelli rappresentanti Storie di San Francesco.

La cattedrale ed il battistero invece, sono il fulcro della nascita del Rinascimento Fiorentino: benché celeberrima è la soluzione tecnica della costruzione a spina di pesce ideata dal Brunelleschi per la meravigliosa ed imponente cupola, è la porta del battistero che, con il concorso del 1401 volto a concedere l’appalto per la sua ideazione, portò il Ghiberti ad inaugurare lo splendido periodo storico artistico che avrebbe innalzato la città a capitale artistica.

A. di Cambio, Palazzo Vecchio, 1299, Firenze. 
Piazza della Signoria, con Palazzo Vecchio e la Loggia della Signoria che si affacciano su di essa, è una delle piazze più rinomate del panorama mondiale.
Palazzo Vecchio infatti è una delle realtà architettoniche e museali più importanti del paese, per la storia che ha raccontato: costruzione su progetto di Arnolfo di Cambio, - lo stesso ideatore della cattedrale e della basilica – ha ospitato al suo interno per secoli le corporazioni professionali prima e la Famiglia De’ Medici poi; membri che hanno deciso in più occasioni le sorti della città.

Al suo interno memorabili sono gli affreschi di pittori del calibro del Vasari, Ghirlandaio e Bronzino, nelle cui sale che adornano, è ospitata la preziosa collezione di opere d’arte composta da pezzi di Michelangelo, Verrocchio, Donatello, Bronzino, Pietro Lorenzetti, Tino di Caimano, Raffaellino del Garbo, Pontormo, Michelozzo.  

B. Cellini, Perseo e medusa, 1545,
bronzo, Firenze. 
La loggia della Signoria, o dei Lanzi perché ivi si stabilizzarono i Lanzichenecchi diretti a Roma per il sacco del 1527, è invece un contenitore di opere scultoree fruibile a tutti perché all’aria aperta.
Ideato verso la fine del XIV secolo quale loggia coperta per assemblee cittadine, a partire dal ‘500 fu utilizzata come espositore di sculture: ad oggi si possono ammirare il Perseo e Medusa di Benvenuto Cellini, il Ratto delle Sabine e l’Ercole ed in centauro Nesso, entrambe del Giambologna, il Ratto di Polissena di Pio Fedi ed il Patroclo e Menelao di origine romana, così come le sei statue di donna rimanenti.

Vista panoramica di Firenze 

Diciannovesima città selezionata, anch’essa toscana, è Siena.

Patrimonio dell’Umanità dal 1995, Siena è una delle città più caratteristiche d’Italia, con il suo centro storico rimasto per lo più medievale.
Punti fermi della città, a tal punto, sono il duomo, il battistero e la celeberrima piazza nel quale si tiene il palio, torneo che relega alla città una notorietà non indifferente.

Cattedrale di S. Maria dell'Assunta, XII - XIV secolo, Siena. 
La Cattedrale Metropolitana di Santa Maria dell’Assunta, costruita verso la fine del XII secolo in stile romanico – gotico, racconta una storia fatta di una grande (dis)illusione: la reale struttura infatti, negli anni ’30 del Trecento sarebbe dovuta trasformarsi nel transetto di una più gigantesca costruzione che vedeva il corpo longitudinale nel braccio destro dell’attuale transetto, secondo una competitività abbastanza sentita con la vicina Firenze. Ma la peste del 1348 e cedimenti strutturali considerevoli, spinsero la città ad abbandonare il fastoso progetto, accettando la chiesa per quello che era stata sino ad allora.

D. di Buoninsegna, Maestà, 1308 - 1311, tempera e oro su tavola,
Museo dell'Opera Metropolitana, Siena 
A croce latina con tre navate, transetto e coro pronunciato, gli interni del duomo sono di uno sfarzo cromatico e scultoreo incredibile: tra i beni custoditi al suo interno spicca il sublime pulpito di Nicola Pisano e la importantissima e venerata Maestà di Duccio di Buoninsegna, oggi custodita nel vicino Museo dell’Opera Metropolitana.
Nei pressi invece, è sito il Battistero di San Giovanni, che custodisce opere di Donatello e Jacopo della Quercia.

S. Martini, Maestà, 1312 - 1315,
affresco, Palazzo Pubblico, Siena.
Ennesima tappa necessaria (e ultima di questo spazio) per Siena è Piazza del Campo, il centro nevralgico della città medievale, poiché ospitante il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia.
L’edificio, fatto costruire alle soglie del XIV secolo dal Governo dei Nove, è una testimonianza fondamentale dell’arte trecentesca senese, contenendo al suo interno affreschi di nota importanza come L’Assedio di Montemassi di Guidoriccio da Fogliano e La Maestà nella Sala del Mappamondo, entrambi di Simone Martini, e Gli effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti nella Sala dei Nove.

Piazza del Campo a Siena

Ventesima città scelta ed ultima di questo post è Arezzo.

P. della Francesca, Maria
Maddalena, 1460 - 1466,
affresco, Duomo di Arezzo.
Diviso tra Livorno, per via della curiosa storia delle tre teste di Modigliani ritrovate nel Fosso Reale e Arezzo, ho scelto quest’ultima quale ventesima città per il mio elenco.
Arezzo infatti è un’importante realtà artistica perché ospita opere d’arte di artisti che hanno segnato la storia dell’arte italiana, nonché le case del Vasari e del Petrarca.

Di Arezzo sicuramente è importante visitare la Cattedrale, dedicata ai Santi Pietro e Donato.
Costruita nel XIII secolo ma da sempre incompiuta, la facciata della cattedrale è stata ultimata solo nei primi anni del ‘900.
A tre navate coperte con volta a crociera, la cattedrale ospita affreschi di Guillame de Marcillat (che lavorò anche ai rosoni), Salvi Castellucci, Gregorio di Arezzo, Giuseppe Servolini: tra questi spicca la Maddalena di Piero della Francesca, chiaro esempio degli studi del colore e della luce del pittore aretino.

Per lo stesso motivo consiglio di visitare quindi la Basilica di San Francesco, struttura del XIV secolo ad unica navata, fiancheggiata da cappelle sulla sinistra ed edicole sulla destra.

P. della Francesca, Storie della Vera Croce, 1447 - 1466,
Basilica di San Francesco, Arezzo. 
Infatti la basilica, è uno scrigno d’arte vero e proprio, custodendo affreschi attribuiti a Spinello Aretino e Luca Signorelli nelle due cappelle minori e il ciclo delle Storie della Vera Croce di Piero della Francesca, nella cappella maggiore, dislocate su tre livelli delle tre pareti della cappella e narranti le vicende del Cristianesimo dalla Genesi al 628, anno in cui la Croce fece ritorno a Gerusalemme. 

Scorcio della piazza del centro storico di Arezzo.

Con Genova, Lucca, Firenze, Siena ed Arezzo, si chiude la quarta tranche sulle 30 città da visitare.
A seguire, si linkano i post inerenti alle altre 5 tranches:

1 commento:

  1. E PISA? PIAZZA DEI MIRACOLI UNA DELLE PIU' FAMOSE AL MONDO? MA TI SENTI BENE?

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