L’ultimo post sulle 10
città europee che consiglio di vistare, - prima di tutto a me stesso, dato che
gran parte di quelle raccontate non ho avuto modo di poterle ammirare di
persona – riguarda due realtà particolari, perché capitali storiche di due
grandi imperi di un tempo: Istanbul, sul Bosforo, le cui coste guardano alla
Turchia asiatica e San Pietroburgo, nella fredda Russia, a poche centinaia di
chilometri da Finlandia e Repubbliche Baltiche.
ISTANBUL
Panorama di Istanbul |
Capitale millenaria di
Imperi che hanno raccontato la storia del mondo, - Impero Romano, Impero Romano
d’Oriente, Impero latino d’Oriente e Impero ottomano – Istanbul gode del suo
nuovissimo nome da circa novant’anni: infatti sino al 1923, il nome ufficiale
della città è stato dapprima Bisanzio,
sino al IV secolo d.C. e ancora a seguire Costantinopoli.
Dal 1985 Istanbul è
Patrimonio dell’Umanità, come deciso dall’Unesco, che nel titolo relegatole ha
voluto preservare le sue aree archeologiche e le sue strutture architettoniche:
essendo una città plurimillenaria, Istanbul conserva infatti testimonianze di denominazioni ed eventi di entità non indifferente e meritevoli di una qualsivoglia forma di tutela.
In una visione
artistico-turistica della città, il panorama architettonico offre diverse
realtà interessanti da esaminare; realtà che si restringono ad imbuto dalle
moschee tipiche della religiosità musulmana praticata da una forte maggioranza
degli abitanti della città ai bagni turchi, che ricoprono un aspetto specifico
della società cittadina.
Interno di Hagia Sofia, Istanbul |
Ovviamente l’edificio
religioso cittadino più visitato, ammirato e contemplato è la Basilica di Hagia Sofia (Divina Sapienza; Sofia = Sapienza), nei secoli divenuta rispettivamente
chiesa ortodossa, chiesa cattolica, moschea islamica e infine museo.
La struttura così come
ci appare oggi è un lavoro di rimodellamento che si esplicato nei secoli, per
quanto fondamentalmente il modello di base è da riscontrarsi nella terza
riedificazione della chiesa, sorta sulle ceneri dei due modelli precedenti, nei
primi decenni del VI secolo.
Hagia Sofia, VI sec d.C., Istanbul |
Hagia Sofia, Interno, Istanbul |
L’importanza storica
dell’edificio è alta non solo perché sede di incoronazione di importantissimi
imperatori, ma anche e soprattutto per via della questione iconoclasta legata
agli imperatori Leone III l’Isaurico ed Irene: la questione sorta nel terzo
decennio del VIII secolo, esaminava la preoccupante idolatria verso le icone e
le raffigurazioni sacre di ogni tipo, che il popolo sentiva in modo sempre più
concreto. Per evitare che questo sentimento popolare potesse rafforzare la
Chiesa a discapito dello Stato, attraverso concili, riforme e lo spodestamento
di Germano I, Patriarca di Costantinopoli contrario alla politica iconoclasta,
a favore del favorito e servile Anastasio, l’imperatore sancì nell’Impero
l’iconoclastia, permettendo così la rimozione di ogni orpello figurativo dagli
edifici religiosi; anche Hagia Sofia fu colpita dall’editto, vedendosi spogliare
di ogni apparato figurativo dipinto al suo interno.
Hagia Sofia, Pianta, Istanbul |
A pianta rettangolare,
con tre navate ed un unico abside semicircolare – poligonale all’esterno –
Hagia Sofia è uno dei monumenti architettonici più complessi mai costruiti in
passato: oltre che per il gioco di spazi, proporzioni e rivestimenti marmorei
policromi, aura di sacralità le è conferito inoltre dall’immensa cupola
sostenuta da quattro pennacchi, una soluzione che sposa a menadito il
tecnicismo ingegneristico volto a relegare alla cupola stabilità e leggerezza e
l’estro artistico dell’armonica fusione tra la base quadrata dei piloni e
l’emisfericità della cupola.
Madonna con il Bambino, VII sec., mosaico, Hagia Sofia, Istanbul. |
Dal punto di vista
museale, è ovvio che la struttura sia essa per prima, l’attrattiva principale,
con i suoi sfarzosi mosaici parietali riportati alla luce per volere del
presidente turco Ataturk che a partire dal 1935 permise di liberare gli interni
dell’intonaco che copriva gli ornamenti parietali.
Ad ogni modo, la
collezione museale consta di diverse tipologie, dalle icone, suppellettili e
paramenti religiosi, ai diversi mosaici.
Icona Madonna con Bambino, Museo di Hagia Sofia, Istanbul |
Piastrella Kaaba, Museo di Hagia Sofia, Istanbul |
Hagia Irene, IV sec, Istanbul |
Altro importante
assetto museale è dato da Hagia Irene (Pace Divina), la prima chiesa costruita
a Istanbul per volere dell’Imperatore Costantino, nel IV secolo, per quanto la
sua attuale struttura ha subito rimodellamenti nei secoli presentando oggi
quello basilare voluto dal restauro di Giustiniano nell’VI secolo.
Hagia Irene, Interno, Istanbul |
Moschea Sokollu Mehmet Pasa, XVI sec, Istanbul |
Tra le più importanti
moschee configurano la Moschea di Fatih, del XV secolo, la Moschea Yeni,
veneratissima dai fedeli musulmani e la Moschea Sokollu Mehmet Pasa, struttura
architettonica in stile arabo del XVI secolo.
Per quanto ne concerne
i musei, Istanbul presenta un assetto alquanto vario e composto di numerosi
poli.
Oltre ai due già
nominati di Hagia Sofia e Hagia Irene, tra i più importanti configurano
sicuramente il Museo dell’Arte Turca e Islamica, il complesso dei Musei
Archeologici e la Casa museo di Ataturk, che conserva cimeli e testimonianze
legate direttamente al Primo Presidente della Turchia repubblicana.
Panorama Istanbul |
Maniglia di porta, XIII sec. d.C, legno e metallo, Museo dell'Arte Turca e Islamica, Istanbul. |
Il Museo dell’Arte Turca e Islamica ha sede nel cinquecentesco palazzo residenziale in cui visse
il Primo Gran Visir di Solimano il Magnifico e raccoglie testimonianze, reperti
ed opere d’arte legate alla Turchia ed all’Asia Minore.
La sua variegata
collezione, si suddivide in settori diversificati per tipologia di materiale e
stile; secondo cui configurano i manoscritti; i tappeti e le stoffe; i
suppellettili in metallo; vetro e ceramica; i manufatti in legno; opere di
natura etnografica; le monete ed i sigilli; le opere in pietra.
Mobile per il Corano, prima metà del XVI sec. legno, avorio e madreperla, Museo dell'Arte Turca e Islamica, Istanbul. |
Pannello maiolicato con la Kaba della Mecca, 1676, Museo di Arte Islamica, Istanbul. |
Marsia ritrovato a Tarso, III sec. a.C marmo, Museo Archeologico, Istanbul |
I Musei Archeologici,
che sorgono nel Palazzo imperiale di Topkapi, sono costituiti dai tre: Museo di
Archeologia, Museo dell’Oriente Antico e Museo dell’Arte islamica, che all’atto
pratico si tramuta in una corposa collezione di oltre un milione di pezzi che
racconta la plurimillenaria storia della Turchia.
Archeologicamente ed
artisticamente importante perché ospitante opere d’arte e reperti storici di
eccezionale valore e rinomati in tutti il mondo come i sarcofagi di Tabnit, di
Alessandro e delle Piangenti, il Museo di Archeologia, racconta principalmente Istanbul, Troia e l’Anatolia nei
secoli, ma nel piano superiore si apre anche alle regioni vicine della Siria,,
Cipro e Palestina.
Tra i pezzi di maggior
rilevanza, oltre ai già citati sarcofagi di fama mondiale, configurano anche
sculture interessanti come la Testa di Saffo di Lesbo, il Marsia ritrovato a
Tarso e il complesso scultoreo raffigurante la famiglia di Faustina.
Gruppo scultoreo di Faustina dalle Terme di Mileto, II sec. d.C, marmo, Museo Archeologico, Istanbul. |
Statuette votive di Timna, IV sec. a.C. terracotta, Museo dell'Oriente Antico, Istanbul. |
Il Museo dell’Oriente Antico raccoglie testimonianze legate alle civiltà preislamiche d’Egitto,
Mesopotamia, Asia Minore ed ovviamente quella che un tempo era l’Anatolia.
La collezione inerente
al museo è suddivisa in sezioni riconducibili a opere d’arte preislamica,
manufatti egiziani, manufatti mesopotamici, manufatti dell’Anatolia, opere
dell’antico regno di Urartu e Documenti cuneiformi.
Tra i pezzi più
caratteristici si segnalano la meridiana ritrovata a Madain Saleh in Arabia
Saudita e le Statuette votive del IV secolo a.C. ritrovate nel cimitero sacro
di Timna, nello Yemen; mentre decisamente suggestivi sono i sarcofagi egizi con
tanto di vasi canopi nei quali venivano riposti gli organi dei corpi poi
mummificati.
Panorama di Istanbul con le due moschee. |
SAN PIETROBURGO
Scorcio di San Pietroburgo sul fiume Neva. |
Indeciso tra Mosca,
capitale della Russia dopo la Rivoluzione Sovietica del 1918 e San Pietroburgo,
capitale storica dell’Impero Russo moderno, illuminista e policulturale, ho
optato per la seconda, artisticamente arricchita dal Museo dell’Ermitage.
Fondata dallo zar
Pietro il Grande agli albori del XVIII secolo ed intitolata a San Pietro, la
città già dagli inizi si prestava a suggellare il suo importante ruolo di
capitale marittima ed artistica: il suo porto infatti fu progettato per poter
competere con la flotta mercantile inglese, mentre la sua urbanizzazione fu
commissionata ad architetti ed artisti italiani, allora, tra i migliori sulla
piazza europea.
Storicamente
importante in quanto capitale dell’Impero Russo sino al 1918, San Pietroburgo
nell’ultimo secolo ha vissuto vicende storiche intense come la Rivoluzione del
1905, la Rivoluzione Sovietica e l’assedio tedesco durante la Seconda Guerra
Mondiale. Ciò non toglie, anzi, amplifica l’importanza artistica della città,
che si presenta come un vero e proprio museo a cielo aperto nei suoi palazzi,
nelle sue chiese e nelle sue strade: il suo centro storico infatti dal 1990 è
Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Molto suggestivi nelle
loro cupole a cipolla ed esterni policromi e variopinti, sono gli edifici
religiosi.
Seppur infatti la
Cattedrale di Sant’Isacco nella sua impostazione neoclassica appare regale ed
armoniosa con la sua cupola imponente dorata e le sue 112 colonne di granito
rosso, la Cattedrale di San Nicola del Mare e la Chiesa del Salvatore sul
Sangue versato, sono un tripudio di colori e lucentezza.
La Cattedrale di San
Nicola del Mare, eretta in barocco elisabettiano – termine coniato per
omaggiare la zarina Elisabetta di Russia - è una struttura della seconda metà
del XVIII secolo, sorta nel borgo popolato da marinai e quindi dedicata al loro
patrono.
A croce greca con
cupolone centrale e quattro torrette agli angoli sormontate da cupoline a
cipolla, il suo esterno è un gioco armonioso di linee e colori che ricordano per
l’appunto un paesaggio marittimo, con il contrasto smorzato tra l’azzurro delle
pareti e il bianco delle colonne corinzie che riecheggiano l’incresparsi delle
onde e l’oro delle cupole come il sole.
Cattedrale di Sant'Isacco, 1818 - 1858, San Pietroburgo. |
Cattedrale di San Nicola del Mare, 1753 - 1762, San Pietroburgo. |
Chiesa del Salvatore del Sangue Versato, 1883, San Pietroburgo |
La Chiesa del Salvatore del Sangue Versato prende metaforicamente il nome dal luogo dove lo zar Alessandro II cadde vittima di un agguato nel 1881; fu per questo che tal edificio fu voluto dal successore di questi, Alessandro III, nel 1883: riecheggiando lo stile architettonico medievale russo – per alcuni aspetti la chiesa ricorda la Basilica moscovita di San Basilio – è per buona parte ricoperta di tasselli musivi di ceramica, smalti e vetro che la rendono un bijou luccicante e colorato.
Anche i monumenti
civili sono architetture interessanti da visitare, sia perché storicamente
parti integranti di un programma culturale come nel caso dell’Istituto Smol’nyj
per nobili fanciulle, che per l’appunto aprì le porte dell’istruzione alle donne
per volere dell’Imperatrice Caterina la Grande, sia perché artisticamente tali,
come nel caso del Palazzo d’Inverno in Piazza del Palazzo, che ospita anche la
Colonna di Alessandro, a ricordo della vittoria strappata da questo a
Napoleone.
Palazzo d'Inverno - Museo dell'Ermitage, 1754 - 1762, San Pietroburgo |
Palazzo d'Inverno, interno. |
Il Palazzo d’Inverno è
un edificio della seconda metà del XVIII secolo, fatto costruire dallo zar Pietro
il Grande su commissione a Bartolomeo Rastrelli, in qualità di dimora invernale
della famiglia reale.
Parallelepipedo in
barocco elisabettiano e rococò di dimensioni colossali, misurando più di 500
metri di lunghezza per 100 di larghezza ed avendo all’attivo 1500 stanze, il
palazzo ben raccontava alle altre nazioni l’opulenza, lo sfarzo e la potenza della
Russia.
Palazzo d'Inverno, Facciata, San Pietroburgo. |
S. Martini, Madonna dell'Annunciazione, 1340 - 1344, tempera su tavola, Museo Ermitage, San Pietroburgo. |
Assieme al Piccolo
Ermitage, il Grande Ermitage, il Nuovo Ermitage ed il Teatro dell’Ermitage, il
Palazzo d’Inverno costituisce il complesso museale dell’Ermitage, uno dei musei
più rinomati, importanti e di spessore dell’intero pianeta, nonché punta di
diamante di San Pietroburgo, che oltre a questo annovera altri musei di entità
piuttosto lieve se paragonati ad esso, come il Museo Russo di Sua Maestà Imperiale Alessandro III dedito esclusivamente all’arte russa ed il Museo Stieglitz di
arti applicate.
Composto da una
collezione che annovera la creme de la creme dell’arte medievale, moderna e
contemporanea, l’Ermitage è tra i musei più visitati al mondo e non a torto:
tra le sue opere sono esposte tele, tavole e sculture di artisti capiscuola del
calibro di Raffaello, Leonardo, Michelangelo, Tiziano e Caravaggio, e ancora
Cezanne, David, Degas, Matisse, Monet, Renoir, Van Gogh e Picasso.
P. Rubens, Unione di Terra e Acqua, 1618, olio su tela, Museo Ermitage, San Pietroburgo. |
F. Hals, Ritratto di uomo con guanto, 1650, olio su tela, Museo Ermitage, San Pietroburgo. |
Giorgione, Giuditta con la testa di Oloferne, 1504, olio su tela, Museo Ermitage, San Pietroburgo |
Sicuramente la sezione
più importante è quella riguardante l’arte europea che contiene dipinti,
sculture, disegni, incisioni, schizzi e miniature di eccezionale valore
artistico. Infatti analizzando per sommi capi la collezione, la sezione arte
europea custodisce dipinti come la Madonna dell’Annunciazione di Simone
Martini; la Madonna Litta, la Madonna col fiore di Leonardo da Vinci; la
Giuditta con la testa di Oloferne di Giorgione; il San Sebastiano e la Danae di Tiziano Vecellio; il
Ragazzo accovacciato di Michelangelo Buonarroti, la Sacra Famiglia e la Madonna
Conestabile di Raffaello; Il suonatore di liuto del Caravaggio; gli Apostoli
Pietro e Paolo di El Greco; l’Unione di Terra e Acqua di Rubens; il Ritratto di
un uomo di Frans Hals; la Flora di Rembrandt; la Composizione VI di Kandinskj,
L’Età del Bronzo di Auguste Rodin, la Chitarra e il violino di Picasso, il
Fumatore di pipa di Cezanne.
Tiziano, San Sebastiano, 1570, olio su tela, Museo Ermitage, San Pietroburgo. |
Caravaggio, Il suonatore di liuto, 1595, olio su tela, Museo Ermitage, San Pietroburgo. |
H. Matisse, La conversazione, 1909, olio su tela, Museo Ermitage, San Pietroburgo. |
Particolare menzione
va data ai dipinti di Henri Matisse, nel cui Ermitage se ne conservano ben 36.
Oltre alla Danza e la Musica, che sono probabilmente il capolavoro dell’artista
francese, di enorme importanza sono tutti i restanti; basti pensare che stiamo
parlando di dipinti del calibro del Coffeehouse arabo, della Conversazione,
della Natura morta con ciotola e frutta, della Natura morta con frutta e
caffettiera, del Marocchino in verde, della Famiglia del pittore, del Ritratto
di Lydia Delectorskaya, del Ritratto della moglie dell’artista, dell’Armonia in
rosso, del Paesaggio di Colliure.
H. Matisse, Ritratto di Lydia Delectorskaya, 1947, olio su tela, Museo Ermitage, San Pietroburgo. |
H. Matisse, Ritratto della moglie dell'artista, 1912, olio su tela, Museo Ermitage, San Pietroburgo. |
San Pietroburgo vista dal ponte che attraversa la Neva. |
A seguire si riportano i restanti link de Le dieci città europee che consiglio di visitare:
- PARTE 1: Le dieci città europee che consiglio di visitare: MADRID e BARCELLONA.
- PARTE 2: Le dieci città europee che consiglio di visitare: LONDRA e PARIGI.
- PARTE 3: Le dieci città europee che consiglio di visitare: AMSTERDAM e COLONIA.
- PARTE 4: Le dieci città europee che consiglio di visitare: BERLINO e ATENE.
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