Il terzo post di
cinque, riguardanti le 10 città europee che consiglio di visitare, qualora
decideste di voler improntare le prossime vacanze in programma su un piano più
culturale ed artistico che gastronomico e ludico, riguarderà due città del nord
ovest europeo, rinomate oltre che per la loro arte, anche per la loro visione della
vita viziosa e lussuriosa.
Infatti Amsterdam e
Colonia, non a caso sono meta turistica di tutte quelle persone che sperano di
unire “l’utile al dilettevole”, destreggiandosi tra musei e monumenti senza
disdegnare una passeggiata tra le vetrine della prima e le case rosse della
seconda, che ospitano donnette di facili costumi disponibili a concedere
ricordi atipici del soggiorno vissuto.
AMSTERDAM
Panorama di Amsterdam |
Per chiunque Amsterdam
è legalizzazione della marijuana e coffe shop, legalizzazione dei matrimoni
gay, tulipani, vetrine e peep show, tulipani e mulini a vento, arte fiamminga, Rembrandt, Vermeer e Van
Gogh; non necessariamente nell’ordine da me elencato.
Eppure questa
cozzaglia (giusta, per carità) di caratteristiche, cela ai più la
consapevolezza che Amsterdam sia una realtà storica d’eccellenza, essendo stata
per secoli la capitale di un’Olanda conquistatrice e temuta dalle altre
potenze; una storia che ben si esplica nei suoi monumenti e musei.
Chiesa del Sud, XVII secolo, Amsterdam. |
Infatti la
monumentalità della città non risiede solo nelle sue costruzioni, di cui nelle
diverse piazze si conservano meravigliosi esempi di edifici dal XIV secolo in
poi, ma anche e soprattutto negli importantissimi musei che raccolgono le opere
d’arte dei più importanti artisti olandesi nonché formativi sugli usi e costumi
degli abitanti del paese caratterizzato dal color arancio.
E se non mi dilungherò su panoramiche piazze e sulle medievali chiese del XIV - XVI secolo
come la Chiesa Vecchia e la Chiesa Nuova, o in stile barocco, come la Chiesa
dell’Ovest e la Chiesa del Sud, importanti perché centri nevralgici della vita
cittadina plurisecolare, porrò qui più attenzione ai musei ed ai luoghi
caratteristici, dato che questa è la finalità del post.
Casa di Anna Frank, Amsterdam. |
Prima di dedicarmi
alla sezione artistica però, segnalazione va fatta per uno dei luoghi più
suggestivi di tutta Amsterdam, la Casa di Anna Frank; ovvero l’edificio dove la
famiglia Frank cercò rifugio con la famiglia Van Pels in seguito all’invasione
tedesca ed alle leggi razziali nei primi anni ‘40.
Divenuto museo perché luogo
simbolo dell’olocausto, dell’ingiustizia e della sofferenza patita dagli ebrei
olandesi (per lo stesso motivo nei pressi della Chiesa dell’Ovest si erge il
monumento Homomonument, che ricorda gli uomini sterminati per via della loro omosessualità),
la Casa di Anna Frank è divenuta celebre nel mondo per via della pubblicazione
del diario della ragazza adolescente deportata e morta di tifo nel campo di
concentramento di Bergen – Belsen.
Ad oggi lì si
conservano testimonianze dirette della vita delle due famiglie in quel
nascondiglio, nonché documentazioni, fotografie e oggetti appartenuti ad Anna.
V. Van Gogh, I mangiatori di Patate, 1885, olio su tela, Van Gogh Museum, Amsterdam |
I tre musei più
importanti raccolgono opere per lo più di fattura fiamminga ed olandese.
Di questi, uno è
rivolto nello specifico a Vincent Van Gogh, pittore postimpressionista
celeberrimo per la sua angoscia esistenziale.
Il Van Gogh Museum offre una corposa collezione di opere dell’artista, con capolavori di assoluta
importanza storica come I mangiatori di patate, Campo di grano con volo di
corvi e La casa gialla, l’edificio che condivise con l’amico pittore Paul Gauguin
e che corrisponde all’esterno de La camera di Vincent ad Arles, altro dipinto
custodito nello stesso museo.
V. Van Gogh, La casa gialla, 1888, olio su tela, Van Gogh Museum, Amsterdam |
V. Van Gogh, La camera di Vincent ad Arles, 1889, olio su tela, Van Gogh Museum, Amsterdam |
Altro importante polo
è lo Stedelijk Museum, museo statale dedicato all’arte ed al design contemporaneo,
che nella sua collezione permanente ospita tra gli altri, dipinti di Van Gogh,
Kandinskij, Kirchner, Mondrian, Picasso, Malevic, Pollock, Chagall e Marc.
Ovviamente corpose e
interessanti sono le sezioni dedicate al design di mobili, gioielli, tessuti,
manifesti e stampe che raccontano l’intera evoluzione stilistica del XX secolo.
C. Corot, Donna con il mandolino, 1865, olio su tela, Stedelijk Museum, Amsterdam. |
Tra i dipinti custoditi nel museo, sicuramente meritano di essere menzionati La figura umana in movimento di Francis Bacon, La natura morta con brocca e tre bottiglie di Georges Braque, Il violinista, La bella in verde e L'autoritratto con sette dita di Marc Chagall, Donna con il mandolino di Camille Corot, La grotta di Gustave Courbet, La natura morta con bottiglie e pesche di Paule Cezanne, Gli archeologi di Giorgio De Chirico, Ritratto di Augustine Roulin di Vincent Van Gogh, Apartheid di Keith Haring, Improvvisazione 33 e Due cornici di Vassilj Kandinskij, Ragazza nuda dietro la tenda di Ernst Ludwig Kirchner, Giochi di Marte di Paul Klee, Ritratto di William Wauer di Oskar Kokoschka, Come ho aperto il fuoco di Roy Lichtenstein, Villaggio, Il boscaiolo, Un inglese a Mosca e Fuga di piano giallo di Kazmir Malevich, due Achrome di Piero Manzoni, L'odalisca di Henri Matisse, Le teste e La femmina nuda davanti al giardino di Pablo Picasso, Riflessione del grande carro di Jackson Pollock, Natura morta da lontano e Paesaggio di Bougival di Maurice de Vlaminck.
M. Chagall, Autoritratto con sette dita, 1912, olio su tela, Stedelijk Museum, Amsterdam. |
V. Van Gogh, Ritratto di Augustine Roulin, 1889, olio su tela, Stedelijk Museum, Amsterdam. |
F. Bacon, Figura umana in movimento, 1965, olio su tela, Stedelijk Museum, Amsterdam. |
G. Braque, Natura morta e tre bottiglie, 1908, olio su tela, Stedelijk Museum, Amsterdam. |
Rembrandt, La lezione di Anatomia del Dottor Tulp, 1632, olio su tela, Rijksmuseum, Amsterdam. |
La sua collezione
permanente detiene capisaldi dell’arte di tutti i tempi come La ronda di notte
e La lezione di Anatomia del Dottor Tulp di Rembrandt, La lattaia e La stradina
di Deft di Vermeer, l’Autoritratto di Vincent Van Gogh del 1887, Il bevitore allegro di Frans Hals, La Madonna
dell’Umiltà di Fra Angelico, Il calvario di Rubens.
Panorama di Amsterdam |
COLONIA
Duomo di Colonia, parete laterale. |
Tra le tante città
tedesche, considerando che Berlino è già nella lista delle dieci, Colonia si è
contesa il posto con la bavarese Monaco, importante per la sua meravigliosa
Alte Pinakothek, ma non solo.
Però, città di spicco
della Renania, con alle spalle una storia plurisecolare che l’ha vista erigersi
quale polo religioso nel Medioevo e polo del supplizio della sofferenza tedesca
durante gli attacchi degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, Colonia
con i suoi monumenti importanti, il suo fascino algido ed il suo assetto
museale di spessore, ha avuto la meglio.
La peculiarità della
città è data senza dubbio dai forti contrasti che vivono il suo alzato ed i
suoi abitanti: infatti se da un punto di vista sociale, il trapasso dal degrado
di alcune vie dense di barboni, tossicodipendenti e criminali, alla fastosità,
all’eleganza delle vie del centro, è crudo, per cui si percepisce un netto
distacco delle due realtà a distanza di poche decine di metri l’una dall’altra,
dall’altro lo stesso fenomeno si ripresenta nella piazza dove imponente si erge
il duomo gotico della città, attorniato da edifici contemporanei ricostruiti
dopo i bombardamenti.
Donazione del modello della chiesa, XII secolo, mosaico pavimentale, Duomo di Colonia. |
Il Duomo dedicato ai
Santi Pietro e Paolo, è per l’appunto il monumento più importante di Colonia;
un esempio suggestivo – con le sue torri alte ben 157 metri – di gotico
tedesco.
Cantiere vivo per ben
sei secoli – dal 1248 al 1880, quando, inaugurato, risultò essere l’edificio
più alto del mondo – aprendosi esternamente come un monumento di dimensioni
pantagrueliche tra torri e corpo longitudinale, ed internamente come un chiaro
inno allo stile nordeuropeo medievale nelle sue navate con volta a crociera
ogivali.
Talmente suggestiva
che, nonostante i rifacimenti della seconda metà del secolo XX, l’edificio
sembra rispecchiare a pieno la sacralità degli anni di fervida religiosità
medievale, al suo interno il duomo conserva opere di valore incredibile tipo il
Reliquiario dei Re Magi, un sarcofago in argento e legno del XIII secolo, reso
da Federico Barbarossa alla città e successivamente depositato all’interno
della chiesa.
Sculture sulla strombatura del portale del Duomo di Colonia, XIII secolo. |
Basilica di S. Maria in Campidoglio, X sec. circondario di Colonia. |
Oltre allo svettante
duomo, nel circondario sono presenti altre chiese degne di essere visitate perchè
esempi fulgidi dello stile architettonico locale medievale.
Solitamente sono catalogabili come dodici chiese dall'assetto ottoniano e romanico, tutte da visitare perchè perle della zona del Reno. Per una scelta esemplare, tra queste segnalo la Basilica di Santa Maria in Campidoglio, la Basilica di San
Gereone e la Chiesa di San Pantaleone.
Basilica di San Gerone, XI sec, circondario di Colonia. |
La Basilica di San
Gereone è un esempio artisticamente importante perché fonde nel suo alzato
elementi ottoniani, romanici e gotici, tipici della zona renana, pur rimanendo
originale nell’alzato con la sua pianta decagonale a navata unica, sorretta da
quattro torrette cilindriche collegate ad essa tramite archi rampanti e due
torri quadrangolari al lato del transetto.
Polittico d'Altare della Basilica di San Gerone, XIII sec, pittura su tavola e scultura, circondario di Colonia. |
Chiesa di San Pantaleone, X secolo, circondario di Colonia. |
L’importanza della
chiesa suddetta sta nell’abbazia benedettina, voluta nel X secolo da Bruno,
fratello di Ottone; un abbazia che ospitava artisti provenienti da tutta Europa
e da Bisanzio e che apriva ad un laboratorio orafo rinomato in ogni meandro del
continente.
Qui il monaco Teofilo
si rese autore di uno dei manoscritti medievali sulle tecniche coloristiche ed
artistiche più completo mai esistente, il “Diversarum artium schedula” (o “De diversis
artibus”), diviso in tre sezioni (pittura, arte del vetro ed arte dei metalli) oggi
conservato alla Herzogliche Bibliothek di Wolfenbuttel.
Tra i diversissimi
musei di Colonia, alcuni dei quali dedicati alla cioccolata o al carnevale (il
carnevale di Colonia è una festività che si tiene l’11 novembre di ogni anno ed
equivale nei festeggiamenti al nostro martedì grasso), di grande impatto
storico artistico sono il Museo del Tesoro del Duomo di Colonia, che sorge a
ridosso della cattedrale, il Ludwig Museum ed il Wallraf Richardz Museum.
S. Lochner, Madonna del pergolato, 1440 ca, pittura su tavola, Wallraf Richardz Museum, Colonia. |
Il Wallraf Richardz Museum ospita la collezione di arte medievale, moderna e contemporanea più
concreta ed importante di Colonia, tra cui spiccano dipinti di Rubens,
Rembrandt, Murillo, Boucher, nonché una cospicuo numero di opere impressioniste
e post impressioniste a cui fanno capo Monet, Pizarro, Renoir, Van Gogh.
Tra i capolavori si
segnalano La Madonna del pergolato di Rose di Stefan Lochner, Il pifferaio e il
tamburino di Albrecht Durer, Giunone e Argo di Paul Rubens, L’autoritratto di
Rembrandt del 1668, I coniugi Sisley di Pierre Auguste Renoir, Il ponte levatoio di
Vincent Van Gogh, Le ragazze sul ponte di Edvard Munch e Le ninfee di Claude Monet.
P. A. Renoir, I comiugi Sisley, 1868, olio su tela, Wallraf Richardz Museum, Colonia. |
A. Durer, Il pifferaio e il suonatore di tamburo, 1503 - 1504, olio su tavola, Wallraf Richardz Museum, Colonia. |
E. L. Kirchner, Cinque donne sulla strada, 1913, olio su tela, Ludwig Museum, Colonia. |
E infine il Ludwig Museum, fondato nella seconda metà degli anni ’70 dal collezionista Peter
Ludwig e la cui facciata guarda il lato destro della cattedrale. Encomiabile è
la collezione del museo, che annovera tra le sue perle il N. 15 in bianco e
nero di Jackson Pollock, L’appuntamento di amici e La Vergine rimprovera Gesù
Bambino di Max Ernst, Tavolo nero, rosso, giallo, blu e azzurro di Piet
Mondrian, Cinque donne sulla strada di Ernst Ludwig Kirchner, Terra e verde di
Mark Rothko, Ritratto del Dottor Hans Koch di Otto Dix, il Mercato nero di
Robert Rauschenberg, La stazione di Perpignan di Salvador Dalì, La gigantessa
di Renè Magritte, l’Arlecchino con le mani giunte e la Donna con carciofo di
Pablo Picasso, M- Maybe di Roy Lichtenstein, la Composizione suprematista di
Kasimir Malevich, la Bandiera su campo arancione di Jasper Johns, Pittura 1946, seconda versione di Francis
Bacon e Donne e scimmie di Henri Matisse.
Panorama di Colonia con il ponte su Reno e il Duomo. |
A seguire si riportano i link delle restanti città europee facenti parte delle 10 che consiglio di visitare:
- PARTE 1: Le dieci città europee che consiglio di visitare: MADRID e BARCELLONA.
- PARTE 2: Le dieci città europee che consiglio di visitare: LONDRA e PARIGI.
- PARTE 4: Le dieci città europee che consiglio di visitare: BERLINO e ATENE.
- PARTE 5: Le dieci città europee che consiglio di visitare: ISTANBUL e SAN PIETROBURGO.
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