mercoledì 28 agosto 2013

Dio, la Chiesa e l'omosessualità: intervista doppia a due ragazzi gay

La società sta cambiando; questo è un dato di fatto. Omofilo convinto e sostenitore dei diritti LGBT nello stato in cui vivo, ho seguito molto attentamente la diatriba riguardante la legge anti omofobia che prevedrebbe pene severe per chi si lasciasse trasportare dal sentimento astioso nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Una legge che per il momento ha lasciato solo strascichi di riflessione e dubbi, in attesa di essere ridiscussa a settembre, mentre dall’altro capo d’Europa, nella glaciale Russia il Presidente Vladimir Putin ha varato asperrime leggi anti gay, stimolando la popolazione alla persecuzione di questi.

D’altro canto, vivendo l’amicizia di persone appartenenti alla comunità LGBT, spesso mi ritrovo a confrontarmi con loro circa argomenti di carattere sociale, politico e culturale, ma soprattutto religioso: un fattore curioso è dato dal fatto che in materia di fede e religione, non vi è unanimità di schieramento; da un lato infatti il disciplinamento religioso e l’attaccamento agli insegnamenti cattolici incidono o addirittura convivono armoniosamente con la sessualità vissuta nel privato, dall’altro invece, essi sono stati debitamente allontanati perché non sposabili con la condotta di vita intrapresa.

Spinto quindi da una curiosità non indifferente, ho coinvolto due amici miei gay, uno fortemente credente in Dio, l’altro invece libero da ogni vincolo di fede, ma entrambi lontani da un attaccamento di qualunque genere alla Chiesa cattolica, in un’intervista doppia che tenterà di indagare la ragione di tale scelta. Per convenzione chiameremo il primo Mario e il secondo Giuseppe, secondo il buon costume italiano di riconoscere in Mario Rossi e Giuseppe Bianchi, i due nomi utilizzabili per garantire l’anonimato di chi non vuole esporsi.
PS: Mi sarebbe piaciuto molto poter integrare l'intervista con il punto di vista di un credente nella Chiesa cattolica, ma non sono riuscito a trovare tra i miei conoscenti, una persona disposta a partecipare all'intervista.


D: Perché hai deciso di continuare a credere o di smettere di credere in un Dio che secondo la Chiesa non accetta la tua condizione? Quanto ha inciso la tua tendenza sessuale nella scelta intrapresa?

R Mario: Dopo aver scoperto me stesso, ho continuato a credere in Dio, meno nella Chiesa, poichè è risaputo che essa, sin dall’alba dei tempi, approva solo ciò che le conviene, nonostante sia investita da numerosi scandali. Credo che una istituzione umana non possa sostituire un essere divino e che quindi il Dio in cui credo non è ben rappresentato da essa: siamo tutti essere umani e nessuno è esente dal peccato.

R Giuseppe: In realtà da sempre non ho mai realmente creduto ciecamente nei dettami della Chiesa, anche perché da piccoli è un attimo infrangere uno dei 10 comandamenti o uno dei 7 vizi capitali. Con il crescere, poi, ci si rende conto che è anche peggio. Del resto, con la pubertà ognuno di noi inizia a capire i propri gusti e quali sono le vie più coerenti da scegliere. La Chiesa non ammette i gay e io non ammetto la Chiesa, di conseguenza non credo in un Dio che non accetta la mia condizione.


D: Come ti rapporti nei confronti delle dichiarazioni degli esponenti della Chiesa (Papa, Cardinali, Vescovi, Sacerdoti) argomentanti la condanna verso l’omosessualità e inneggianti alla famiglia quale nucleo familiare composto da madre, padre e figlio frutto dell’amore dei due? Sposi tali dichiarazioni con il volere di Dio?

R Mario: Credere che il nucleo familiare sia composto solamente da madre, padre e figlio è sbagliato. Questo è ciò che ha imposto la società, la Chiesa, ma non Dio.
Esistono tanti tipi di amore, a seconda dell'inclinazione di ognuno; certo, se fossimo tutti omosessuali, la nostra specie non esisterebbe più; così come l'amore di una donna e di una madre è imparagonabile, ne sono consapevole, ma omosessuali si nasce, non si diventa; non è una malattia e nemmeno una scelta. Di conseguenza anche gli omosessuali hanno diritto a una famiglia, ovviamente quando si parla di amore; condanno anch'io chi lo fa per curiosità o per perversione. Amare, nelle sue molteplici forme, non è mai peccato. Se sono attratto da un uomo, è il mio cuore che poi agisce; se fosse una scelta, come crede la maggior parte, sceglierei di essere etero, non vi pare? Eviterei tante sofferenze!

R Giuseppe: Per quanto mi riguarda, mi appropinquo alle dichiarazioni dei prelati come un qualsiasi cittadino italiano lo fa nei confronti di un Obama, di una regina Elisabetta o di un Putin: comprendo sia un Capo di Stato ma la cosa non mi riguarda. In merito al razzismo ideologico fatto sui temi come l'omosessualità e le famiglie Arcobaleno ricordo che da qualche parte, nella Sacra Bibbia, c'è scritto “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Evidentemente c'è prossimo e prossimo anche per Dio, se esistesse.


D: Cosa ne pensi del pontificato di Papa Francesco, in relazione alle sue dichiarazioni circa l’omosessualità, sicuramente lontane da quelle lasciate durante il cardinalato, ma decisamente più moderate e speranzose ad un riavvicinamento della Chiesa alla causa?

R Mario: Credo in Papa Francesco e credo che ci sarà finalmente una svolta con lui, anche se credo che i matrimoni gay non verranno mai approvati, poichè il Vaticano sopprimerebbe ogni proposta di legge attinente. Ma aprire le menti verso nuovi orizzonti, abolire dei tabù bigotti e ignoranti è già un grande passo avanti. Alla fine il resto del mondo l’ha già fatto, manca solo l'Italia!

R Giuseppe: La Chiesa vive di regole rigide, che molto spesso però non rispetta. Quindi sebbene abbia recentemente espresso delle parole di quasi-pentimento (“Chi sono io per giudicare?” Cit.), sono certo che non farà alcun tipo di passo in avanti rispetto ad una tiritera che va avanti dall'anno zero. E' un Papa e deve ricoprire tale ruolo: rappresentare la Chiesa.


D: Cosa ne pensi degli scandali legati all’opulenza ed alla ricchezza del Vaticano; alla presenza (dichiarata da Papa Francesco) di una Lobby Gay in Vaticano; all’evidenza di preti omosessuali o pedofili? Quanto incide sul tuo credo/rafforza le tue convinzioni?

R Mario: Gli scandali della Chiesa, dei preti omosessuali e pedofili, della ricchezza del Vaticano, sono cose che sappiamo tutti, anche se poi preferiamo chiudere gli occhi di fronte a queste oscenità. Il perché ovviamente non lo capisco, è risaputo che chi predica bene razzola sempre male! Per questo non credo più a chi rappresenta la Chiesa, allontanandola dalla mia concezione di Dio: la corruzione è un peccato grave, credo che in fondo neanche Dio ammetta quanto accade sulla Terra!

R Giuseppe: Gli scandali citati in questa domanda sono scoppiati pochi mesi fa ma... quanti di noi già sapevano di tutto ciò prima degli shockanti dichiarazioni di Bergoglio? Il Vaticano come stato indipendente ha sempre vissuto nella ricchezza, benché il Clero debba sostenere voti di povertà; seguirebbe anche un voto di castità ma sappiamo benissimo che così non è. A questo s'aggiunge la pedofilia su cui la Chiesa non pone delle reali risoluzioni. Il fatto che ci sia una lobby gay nella Chiesa mi ha abbastanza divertito però ricordando la celebre Seminarista Sfranta, tutto sommato la cosa non mi ha lasciato stranito o sbigottito: gli omosessuali c'erano, ci sono e sempre ci saranno. Nello sport, nel mondo dello spettacolo, nella vita “normale” e... anche nella Chiesa. 
Tre sono i voti che un prelato deve rispettare secondo i dettami del Dio che rappresentano: Castità, Povertà e Obbedienza. E se loro sono i primi a non rispettarli...


D: Ultima domanda. Cosa modificheresti dell’assetto istituzionale della Chiesa, se potessi? Cosa diresti all’altro intervistato per aprirlo ad una visuale più conforme al tuo modo di vedere le cose?

R Mario: Modificherei l'ignoranza che regna e il modo bigotto di vedere le cose; siamo tutti figli di Dio e la chiesa deve essere la prima a sopprimere le discriminazioni e a diffondere l'amore tra gli uomini; inoltre modificherei la vita solitaria, poichè sono umani anche loro e comunque agiscono di nascosto..tutti abbiamo peccato! All'altro intervistato direi solamente una cosa: il cielo è di coloro che credono, non di coloro che dubitano..e che Dio, essere divino, esiste e io ne ho avuto la conferma!

R Giuseppe:  Chiederei semplicemente una maggior coerenza rispetto a ciò che fanno professare in giro. Gli omosessuali in Italia non chiedono di ricevere una telefonata dal Papa per sapere come va la vita: al momento ci sono dei diritti fondamentali da conquistare; diritti  di un normale cittadino; diritti già acquisiti in moltissimi stati del mondo; diritti assenti in l'Italia  che, così facendo, continuerà a fare una pessima figura.
All'altro intervistato chiederei di aprire gli occhi maggiormente. Un omosessuale che appoggia il Papa fa ridere quanto un immigrato congolese supporter della Lega Nord.

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