Alessio Zazzetta è un
giovane laureando in lettere moderne presso l’Università degli Studi di Roma
Tre.
Ad onore del forte
interesse e della passione per la letteratura e per la scrittura in genere,
completa il suo percorso di forte crescita formativa, collaborando per Historica edizioni, una casa editrice in
ascesa, ed il sito letterario Scrivendo Volo, in qualità di redattore.
Sempre attento alle
novità editoriali, curioso di natura ed affamato di sapere, Alessio è il
giovane talento simbolo di una generazione, che seppur in costante evoluzione,
tende uno sguardo perenne al passato riconoscendone il valore.
E non mi stupirei di
ritrovarmi tra le mani, tra qualche anno, una critica o un articolo stampato su
qualche giornale a tiratura nazionale, che porti la sua firma.
D: Per quanto sia di
dominio pubblico l’idea che quello umanistico sia un settore che offra sbocchi
lavorativi limitati, hai deciso di iscriverti presso la facoltà di Lettere. Da
dove nasce questa passione per il mondo letterario?
R: L’amore per la
letteratura e per i libri nasce dal liceo, devo molto alla mia professoressa
che è riuscita grazie alle sue lezioni su Dante, e non solo, a farmi
appassionare ai grandi classici e soprattutto a farmi comprendere che la
letteratura non è qualcosa di noioso e fuori dal tempo ma è attualità e
cultura. Devo essere sincero non ho mai pensato alle conseguenze della mia
scelta. Molte persone cercavano di indirizzarmi altrove, ma la passione per i
libri era troppo forte e non credo che potrei mai pentirmene.
D: Per quel che ti conosco, potrei affermare che ami leggere
a tal punto, che probabilmente se potessi, vivresti tranquillamente in una
libreria/biblioteca. In base a quali criteri scegli le tue letture di volta in
volta?
R: Amo andare in
libreria, ovviamente anche in biblioteca ma preferisco sempre comprarlo il
libro perché per viverlo al meglio ho bisogno di sentirlo mio, e non ho un
criterio di scelta per i libri, lascio che l’ispirazione mi colga sul momento.
Diciamo che di norma so già benissimo quali libri non comprare, Fabio Volo in
primis, e per il resto amo spaziare in tutte le letterature, dall’italiana e
occidentale a quella asiatica, che rimane la mia preferita.
D: Se dovessi scegliere un best seller e/o un autore dei
nostri giorni ed uno del passato, quali opere o scrittori citeresti? Perché?
R: come ho già detto
amo tutta la letteratura in toto, ma se dovessi citare un’opera dei nostri
giorni direi Sorgo Rosso di Mo Yan o Kafka sulla spiaggia di Murakami Haruki,
perché hanno tutto ciò che alla letteratura italiana manca da tempo: una grande
storia da raccontare, uno sfondo storico, per quanto riguarda Sorgo Rosso,
importante e soprattutto originalità e cultura da diffondere. Per quanto
riguarda invece un grande classico credo che non potrei non scegliere La Divina
Commedia e Notre Dame de Paris che sono i due libri che mi hanno formato e mi
hanno fatto amare la letteratura. Leggendoli ho capito cosa vuol dire sognare
ad occhi aperti.
D: Da dati allarmanti, pare che negli ultimi tempi l’editoria
in genere abbia subito un calo notevole, addirittura adducibile al 7,9% negli
ultimi due anni. Lavorando presso una casa editrice, qual è la tua impressione
a riguardo? Quale potrebbe essere la radice del problema?
R: Si il calo è
disarmante, soprattutto se pensiamo che all’estero non avviene la stessa cosa.
Purtroppo credo che il problema di fondo sia la mentalità italiana, che tende
sempre più a dimenticarsi dei libri e quindi di leggere. L’italiano medio
compra e quindi legge pochissimo e nella maggior parte dei casi libri di
intrattenimento con bassissima caratura culturale, ma il dato più allarmante e
più preoccupante è che in Italia tutti scrivono e si sentono in grado di
divenire grandi scrittori.
D: Il fil rouge che unisce questa e le altre
interviste è la domanda sul rapporto con il territorio.
Sono del parere che il territorio formi,
motivi, educhi e plasmi in qualche modo alcuni lati del carattere di una
persona. Quanto ha inciso sul tuo essere, la terra in cui sei nato e hai
vissuto? Qual è il rapporto che vivi con il paese in cui risiedi?
R: Amo l’Italia e
soprattutto ho un amore sconsiderato per Roma che è la mia città natale, credo
non ci sia luogo migliore al mondo per un sognatore amante dell’arte e della
letteratura, Roma ha quel giusto equilibrio tra classicità e modernità. È una
città romantica in grado di mostrare i
fasti dell’antichità e quindi far divenire le persone che la vivono dei veri e
proprio sognatori.
D: Per concludere, riallacciandoci a quanto
detto nella prima domanda, una soluzione che non attenua il problema, ma
rincara le speranze, è il proseguimento degli studi di stampo umanistico, oltre
la Laurea Magistrale, all’inseguimento di una carriera universitaria.
Qual è la tua linea di pensiero a riguardo di
ricerca e il dottorato? Hai progetti particolari per il futuro?
R: Per il
futuro mi iscriverò alla facoltà di editoria e giornalismo alla Sapienza e
quindi proseguire con la laurea Magistrale, poi mi piacerebbe fare esperienza
all’estero e se possibile in Asia, magari in Giappone, anche se non disdegnerei
mai l’opportunità di un dottorato di ricerca e proseguire la carriera
universitaria in Italia. I progetti sono molti e a volte sembrano al confine
tra sogno e realtà, ma fino a quando si ha l’opportunità mai precludersi
qualsiasi obiettivo.
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