E se poi, uno dei due brani scelti da Malika Ayane per la 63esima edizione del
Festival di Sanremo, viene raccontata nel videoclip come un viaggio intrapreso
da una donna (Malika stessa) vestita da sposa, con una valigia in mano, per le
strade di dieci città simbolo dell’internazionalità; città e terre come Barcellona,
New York, Bruxelles, Praga, Las Vegas, Milano, Marrakech, Los Angeles, Val
Badia e la Death Valley.
Malika Ayane protagonista del videoclip E se poi |
Il video, a detta
della Ayane che ha rilasciato non poche interviste, è stato realizzato unendo
filmati girati nel corso degli anni dal regista Federico Brugia, durante i
vari viaggi privati della coppia.
La cantautrice, in un’intervista
rilasciata a Note Spillate (per l’intervista integrale cliccare qui)
racconta che proprio in uno dei suoi viaggi negli Stati Uniti assieme al marito,
aveva comprato una valigia vintage e un abito nuziale molto sfarzoso (quelli
del videoclip), che hanno dato spunto ai due, di fare una sorta di giro del
mondo indossando l’abito e portando con sé la valigia.
A non pochi è saltata
all’occhio l’affinità estrema tra la performance prettamente spettacolare della
Ayane e quella che fu l’artistica della milanese Pippa Bacca, l’artista e
performer milanese nipote di Piero Manzoni (quello di Merda d’Artista, per
intenderci), che nel 2008 progettò di attraversare in autostop, vestita da
sposa al fine di promuovere la pace e la fiducia nel mondo, 11 paesi che
vivevano una situazione politica e sociale delicata, essendo parte di questi
dilaniati da guerre, conflitti e dittature.
La performance che
prese il titolo di Spose in Viaggio, poiché alla Bacca
si unì un’altra artista emergente, Silvia
Moro, ebbe inizio l'8 marzo 2008, il giorno in cui ricorre la festa
della donna, non a caso: una delle finalità del progetto era dimostrare quanto
potesse influire il ruolo della donna nel raggiungimento di un ideale di pace.
Partite
da Milano, dopo aver attraversato Slovenia, Croazia, Bosnia e Bulgaria,
(celeberrime sono le fotografie scattate alle due donne poggiate sul guard-rail
con in mano un cartello che segnava la
destinazione per cui era richiesto il passaggio), Pippa e Silvia arrivarono in
Turchia il 20 marzo. Qui, secondo il programma, le due avrebbero
ancora dovuto continuare attraverso Siria, Libano, Giordania, Israele e Palestina,
con arrivo a Gerusalemme per la metà di Aprile.
Pippa Bacca, Spose in viaggio, 2008, performance, Italia - Turchia. |
Nel
corso del viaggio, però, dopo essersi separata a Istanbul dalla
compagna, con cui prevedeva di rincontrarsi dopo pochi giorni a Beirut, il
31 marzo 2008 la performance di Pippa Bacca finì tragicamente: l’artista fu
violentata e uccisa a Gezbe, in Turchia, dal trentottenne Murat Karatash, proprio
uno di quegli autostoppisti che le avevano permesso di realizzare sino ad
allora la sua impresa.
Eppure, a chi ci
volesse veder un tributo della cantante all’artista, come ho avuto modo di
leggere su diverse testate, va detto che probabilmente è solo una casualità la
forte analogia tra le due performance che distano quattro anni l’una dall’altra.
D’altronde a
ridimensionare l’alone di magnanimità attribuita a Malika Ayane per aver dedicato il pezzo a Pippa Bacca, è la stessa
cantante che afferma: “Non paragonatemi a Pippa Bacca, il suo progetto era più
alto, una missione che le è costata la vita. Conosco la sua storia, è morta per
inseguire una idea. Io non sono a quei livelli”.
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