Il 21 marzo 2013, si è
svolta la Giornata di Studio “Il
restauro archeologico in Italia dal 1860 al 1970”, che ha visto eccellenze
nell’ambito del restauro, dell’archeologia, della storia dell’arte e dell’archivistica,
mostrare i risultati della ricerca nell’ambito del progetto PRIN (Programma di Rilevante Interesse
Nazionale) 2008 inerente alla cultura
del restauro e dei restauratori, nell’analisi di modelli di ricezione per la
museologia e la storia dell’arte antica e moderna, attraverso l’idea di “un
archivio informatizzato”.
La Giornata di Studio,
ha avuto luogo nella Sala Convegni dell’Archivio Centrale dello Stato ed è
stata causa di discussioni su tematiche decisamente interessanti, presentate da
professori, ricercatori e dottorandi. Ad aprire la conferenza, personalità
emerite del calibro della professoressa Liliana Barroero, Docente di Storia
della Critica Artistica presso la Facoltà di Lettere di Roma Tre e
Coordinatrice della Scuola Dottorale “Storia e conservazione dell’oggetto d’arte
e d’architettura” presso la stessa; di Agostino Attanasio, Sovrintendente dell’Archivio
Centrale dello Stato e Lanfranco Secco Suardo, discendente del ben più noto
restauratore ottocentesco Giovanni, esponente dell’Associazione Giovanni Secco
Suardo di Lurano.
A presiedere le due
intensissime sessioni, i Dottori Daniele Manacorda, professore di Metodologia e
tecnica della ricerca archeologica, e Rita Paris, massima carica della
Sovrintendenza per i Beni archeologici di Roma.
La prima sessione,
svoltasi durante le ore mattutine, ha riguardato gli studi e le ricerche
effettuati sull’età romana ed etrusca: dal
professor Steingraber, passando per i diversi dottorandi, sino a professori del
calibro di Borsellino, della Latini e della Minati, si è discusso di restauro
di pittura muraria e dell’assetto museale negli anni coinvolti dal progetto e
si son analizzate figure di spicco che si sono distinte in queste pratiche.
La seconda sessione si
è svolta durante le ore pomeridiane e ha toccato le stesse tematiche della
precedente, ma rapportate ad un arco di tempo spaziante dagli anni dell’età tardo-antica
e paleocristiana sino ai giorni nostri. Da Bisconti a Micheli, attraverso
numerosi dottori e dottorandi, si son analizzate tematiche inerenti alle più
importanti conferenze ed istituzioni del Novecento, come la Conferenza di Roma
del 1930, il recupero delle navi di Nemi e la catalogazione archeologica.
Dopo un intervento
decisamente di spessore dell’archeologa e storica dell’arte Licia Vlad
Borrelli, della professoressa Orietta Rossi Pinelli e della dottoressa Marisa
Dalai Emiliani su invito della già citata Liliana Barroero, il professor Mario Micheli
ha concluso la giornata.
Una giornata senza
dubbio interessante e densa di particolarismi altrimenti poco conosciuti, che
connotano la palese tesi, per cui destinare fondi alla ricerca, non è cosa mai
sbagliata, anzi si tramuta in un investimento per rendere l’Italia un’eccellenza
tra le eccellenze nel campo della cultura.
Nessun commento:
Posta un commento