H. Goltzius, Autoritratto, 1594, disegno, Grapische Sammlung Albertina, Vienna. |
Molto spesso, quando
si cerca di raccontare la filosofia di pensiero di un artista in una pellicola,
si tende a raccontare una sorta di cronistoria biografica del personaggio
raffigurato, mischiando il più possibile vita privata e vita professionale:
film come Frida, (il lungometraggio basato sulla vita di Frida Kahlo,
impersonata da Salma Hayek) e I colori dell’anima (biografia di Amedeo
Modigliani, interpretato da Andy Garcia) lo dimostrano a pieno.
Ovviamente quanto
detto non è un’assoluta verità, come dimostra il film Goltzius and the Pelican Company, che infatti, incentra la sua trama in un periodo ben specifico
vissuto dall’incisore tedesco Hendrick Goltzius, quale il periodo maturo di
attività incentrato sul desiderio di riuscire a pubblicare due suoi libri
illustrati: uno riguardante alcune storie dell’Antico Testamento e l’altro
riguardante storie tratte dalle Metamorfosi di Ovidio.
Locandina di Goltzius and The Pelican Company |
H. Goltzius, Adamo ed Eva, 1608, olio su tela, Hermitage Museum, San Pietroburgo. |
Per un breve
inquadramento biografico, Hendrick Goltzius infatti nasce a Muhlbracht (oggi
Julich, vicino Venlo, nella Renania Settentrionale – Vestfalia. Germania) nel 1558 e dopo un’infanzia
difficile (ancora in fasce rischiò infatti di morire in un incendio, riportando
gravi ustioni alla mano destra che lo segnarono per l’intera vita), sin da
adolescente intraprese la carriera di pittore ed incisore a Duisburg, per poi
trasferirsi nel 1577 ad Haarlem, in Olanda, nella quale visse sino alla sua
morte, avvenuta nel 1617.
H. Goltzius, La caduta dell'uomo, 1616, olio su tela, National Gallery of Art, Washington. |
Qui si colloca la
vicenda narrata nella pellicola, che vede un talentuoso ma squattrinato
Goltzius, presentarsi alla corte del Mangravio d’Alsazia, a cui richiede gli
aiuti economici necessari per finanziare i libri delle sue incisioni: in
cambio, assieme alla Compagnia teatrante dei Pellicani, avrebbe rappresentato davanti
alla corte le scene protagoniste del volume sull’Antico Testamento; scene
simboliche perché riconducibili a peccati condannati dalla Chiesa.
La Pelican Company che accompagna Goltzius alla corte del Mangravio di Alsazia. |
Nello specifico, le
scene interpretate nel film sono quelle riguardanti Adamo ed Eva ed il peccato
originale, connotato da un senso angosciante di voyeurismo; Lot e le sue figlie
nella scena dell’incesto, Davide e Betsabea nel pieno dell’adulterio di lei;
Giuseppe e la moglie di Putifarre, richiamante la pedofilia per la giovane età
di lei; la prostituzione di Dalila con Sansone ed infine l’atto sessuale
dissacratorio tra Salomè ed il corpo di Giovanni Battista.
Ramsey Nasr interpreta Hendrick Goltzius |
Inutile dire che la
maestria di Peter Greenaway – non nuovo a questo tipo di esperimenti
cino-artistici, avendo girato nel 2007 Nightwatching, improntato sulla
creazione del dipinto di Rembrandt “The Night Watch” – è riscontrabile nell’intera
pellicola: è decisamente eccentrica e destabilizzante l’idea che a raccontare
le scene, le focalizzazioni, i pensieri e la filosofia dell’autore sia Goltzius
in prima persona, nell’atto di vergare il suo libro; ancora è eccitante e
morboso il rapporto imprescindibile tra trama e scenografia, essendo il film
totalmente concentrato alla corte del mangravio, un luogo freddo, arido, tetro
e buio, scarno di ogni orpello, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da
una corte, ma allo stesso tempo in linea con il gelo e la severità degli
interni fiamminghi.
La scenografia del film Goltzius and the Pelican Company |
Ed anche nell’inscenare
i racconti storici, la maestria di Greenaway si denota particolarmente: ogni
scena non viene raccontata in modo oggettivo e pedissequo, ma viene
personalizzata dall’incisore ed autore della piece teatrale sino a rasentare il
grottesco, l’umiliante e l’osceno.
Secondo questi dettami
infatti lo stesso attore impersona sia Dio che Satana nella scena della
creazione, ed in entrambe le parti si riempie la bocca di termini osceni e
profani, Lot viene stuprato dalle insaziabili figlie che una volta consumato l’incesto
si inarcano verticalmente per permettere un flusso del seme più repentino e la
moglie di Putifarre stimola, sevizia e costringe sino allo spasmo lo schiavo
Giuseppe a spogliarsi e a mostrarle forzatamente le sue nudità.
Scena di Giuseppe e la moglie di Putifarre |
È uno scenario che se
da un lato ricorda i normali costumi del tempo celati dietro una sana dose di
opulento moralismo, nonché la stessa perversione di Bosch, altro artista
fiammingo simil-Grotzius, dall’altro lascia a considerazioni necessarie e ad una
sorta di indignazione giustificata della nobiltà che assiste allo sfacelo:
Grotzius non solo osa troppo, ma valica il limite; inscena i capostipiti dell’umanità
quali Adamo ed Eva, come due cani assetati di sesso, propone sino alla nausea
orge, nudi integrali, ansimi, volgarità e atti animaleschi.
Scena erotico carnale di Adamo ed Eva |
H. Goltzius, Giove e Antiope, 1611 - 1612, olio su tela, Frans Hals Museum, Haarlem. |
Infatti testimonianze
attestano alcune tele raffiguranti storie del Vecchio Testamento e storie
tratte dalle Metamorfosi d’Ovidio, che Goltzius dipinto negli ultimi anni della
sua vita, ma non incisioni con lo stesso tema.
H. Goltzius, Susanna e i Vecchioni, 1615, olio su tela, Museum of Fine Arts, Boston. |
Dimostrazioni filosofiche dei racconti biblici |
Ad ogni modo tale film
affascina e perplime allo stesso tempo, perché non è facile abituarsi al
linguaggio filosofico adoperato in alcuni passaggi ed all’incentramento del
primo piano dell’artista, in un atteggiamento psicotico ed eclettico, per tutto
lo svolgimento del film.
Di sicuro la figura di
Goltzius, anonimo ai più, ne esce vincente: un geniale manipolatore, valido
artista ed esecutore, grande uomo acculturato di corte.
Ramsey Nasr in una scena del film Goltzius and the Pelican Company |
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