Il quarto di cinque
post dedicato alle 10 città europee che consiglio di visitare, è dedicato a due
città che vivono esattamente agli antipodi, poiché la prima è il simbolo della
storia e dell’arte contemporanea avendo vissuto una non indifferente ripresa artistica
e culturale nei decenni a seguire la Seconda Guerra Mondiale e la seconda è il
simbolo della storia dell’arte classica, essendo la patria dell’arte ritenuta
perfetta ed armonica.
Per altro, alla luce
degli ultimi catastrofici eventi di natura economica e politica che hanno visto
il declino della Grecia su decisioni della Germania, risulta ancora più sentito
il rapporto fra le due città che saranno raccontate, – ovviamente sotto un
punto di vista artistico: Berlino e Atene.
BERLINO
“Alexander Platz, aufwiederseen!" ..C'era la neve, faccio quattro
passi a piedi fino alla frontiera: "vengo con te!".
La Torre Televisiva del Fernsehturm in Alexander Platz, Berlino. |
La canzone di Franco
Battiato del 1982, è la giusta sintesi del clima che Berlino ha respirato per
quasi quaranta lunghissimi decenni a seguire la fine della Seconda Guerra
Mondiale: divisa in due zone governate dalle due potenze che si contendevano i
brandelli del mondo durante il periodo della cosiddetta Guerra fredda, ovvero la Russia e gli Usa, Berlino Est e Berlino Ovest poterono ricongiungersi soltanto in seguito al
crollo del Muro, avvenuto nel 1989.
Questo, smantellato
quasi totalmente, ad oggi ne conserva solo un unico tratto la cui lunghezza non
supera i 2 chilometri, divenuto attrazione turistica in qualità di monumento. E
proprio la centrale Alexanderplatz era divisa da tal muro; una piazza storica
perché, intitolata allo Zar Alessandro I che visitò la città di Berlino nel
1805, dagli inizi degli Anni '70 divenne per volere del governo filorusso, il
simbolo della gloria socialista di quella che allora era “la nuova Germania
dell’Est”, revisionata per l’occasione con palazzi e viali fra cui spicca
l'enorme Torre Televisiva sferica del Fernsehturm.
Quadriga della Porta di Brandeburgo, Berlino. |
Di importanza storica
come Alexanderplatz ma perché legata a momenti diversi, è la Porta di
Brandeburgo, un tempo una delle 18 porte d’ingresso della città.
Alta ben 26 metri e
larga 65, il monumento costruito verso la fine del XVIII secolo, riecheggia i
fasti dei Propilei di Atene, con il suo impianto pseudo dorico che rivisita da
un lato le colonne provviste di base,
dall’altro il fregio che anziché terminare in un triglifo, accoglie diverse
metope.
Alla cima della porta
è situata la Quadriga, requisita da Napoleone e portata in Francia, dove rimase
sino alla Restaurazione, quando fu ricondotta a Berlino e ricollocata dove si
trova tutt’oggi.
Duomo di Berlino, 1717 - 1905. |
Una rete museale che
trova il suo cuore nella piccola isola sita tra le sponde del fiume Sprea, che
accoglie – oltre alla Cattedrale del XVIII secolo - ben cinque musei
importanti: il Deutsches Historisches Museum, il Neues Museum, il Pergamon
Museum, il Museo Bode e la National Gallery.
L'isola dei Musei, vista dal fiume Sprea. |
F. von Kaulbach, Germania, 1914, DHM, Berlino. |
Il Deutsches Historisches Museum sorto con il fine di raccontare la plurimillenaria storia
della Germania, consta di circa 800.000 oggetti raccolti in trecento anni di
assetto museale da diversi musei storico-tematici del Paese.
Provvisto anche di una
libreria contenente più di 40.000 tomi, la collezione si divide in più settori,
tra cui: Cultura quotidiana I, II e III; Archivio fotografico; Archivio
cinematografico; Archivio documentario; Arti decorative e scultura; Stampe,
disegni e incisioni; Dipinti e sculture; Militaria; Numismatica.
Deutsches Historisches Museum, facciata. |
Busto di Nefertiti, 1340 a.C., pittura su calcare, Neues Museum, Berlino. |
Il Neues Museum
invece, raccoglie reperti storici ed artistici legati alla preistoria ed alle
prime civiltà sviluppatesi, in particolar modo l’egizia.
Consta di tre
collezioni:
- la collezione
dedicata all’Antico Egitto ed ai papiri, che contiene al suo interno numerosi
papiri, sarcofagi, sculture, busti e oggetti preziosi databili dal IV millennio
al I millennio a.C. In questa è custodito anche il celeberrimo Busto di
Nefertiti, conservato in ottimo stato.
- la collezione
dedicata alla Preistoria e Protostoria, che contiene consta dei reperti legati all’antico
sito archeologico di Troia, di Cipro, e dei diversi insediamenti delle province
romane di Germania. A questa collezione appartiene il Cranio dell’Homo di
Neanderthal di Le Moustier.
- la collezione di
Antichità classiche, che consta di alcuni esemplari di sculture, vasi,
iscrizioni, mosaici, bronzi e gioielli appartenenti alle antiche civiltà della
Grecia e dell’Impero Romano.
Sezione dedicata all'Antico Egitto, Neues Museum, Berlino. |
Figura di un dio, II millennio a.C. Museo del Medio Oriente, Berlino. |
Strettamente legato a
questo è il Pergamon Museum, che ospita la corposa Collezione di antichità, la
cui provenienza dei reperti archeologici è la stessa di quelli del Neues;
il Museo del Medio Oriente, con pezzi pregiati come la Testa taurina, le Tavolette in argilla con caratteri cuneiformi e lo Scettro di Babilonia del VI; e il Museo di
Arte Islamica, che contiene un nutrito numero di oggetti religiosi come diversi
Corano, tappeti o olifanti.
Attrattiva peculiare
di questo museo, che lo rende tra i più visitati di Berlino, è data dalla
ricostruzione fedele di alcuni monumenti simbolo delle sezioni ivi
rappresentate: nello specifico dell’Altare di Pergamo per quella di Antichità
Classica, della Porta di Ishtar e della Via delle Processioni di
Babilonia per quella dell’Arte del Medio Oriente e della facciata del
Palazzo Mshatta ad Aleppo per quella dell’arte Islamica.
Riproduzione dell'Altare di Pergamo, nel Pergamon Museum, Berlino. |
Riproduzione del Processionale di Babilonia, nel Museo del Medio Oriente, Berlino. |
Riproduzione di una stanza del palazzo Mshatta di Aleppo, Museo dell'Arte Islamica, Berlino. |
Icona Cristo misericordioso, XII sec, pittura su tavola, Museo Bode, Berlino. |
Il Museo Bode invece,
riguarda prettamente le collezioni di arte bizantina e scultura.
Al suo interno è
possibile ammirare opere d’arte particolari come la statua del Satiro con la
Pantera, di Pietro Bernini, la Madonna Pazzi di Donatello, il Ritratto di un
giovane di Bacchio Bandinelli, nonché una serie di icone bizantine alcune delle
quali mosaicate. Suggestivo è l’ampliamento del museo all’arte pittorica
medievale e moderna, con oltre 150 dipinti che fanno da scenario alle statue.
G. Grosz, I pilastri della società, 1926, olio su tela, Neue Nationalgalerie, Berlino. |
- La Alte Nationalgalerie (Vecchia Galleria Nazionale), nell’Isola dei musei, comprende
circa 2000 opere d’arte inerenti al XIX
secolo, spazianti dal Romanticismo, al Realismo, all’Impressionismo. Tra le più
significative si citano La Natura morta con fiori e frutta di Paul Cezanne,
L’albero solitario di Caspar David Friedrich, Il giardino d’inverno di Claude
Monet.
- La Neue Nationalgalerie (Nuova Galleria Nazionale) presso il Forum Culturale di
Postdamer Platz, il cui edificio fu progettato nel 1968 dal celebre architetto
Ludwig Mies Van der Rohe, accoglie la collezione di dipinti e sculture del XX
secolo, tra cui emergono Otto Dix, Edvard Munch, Salvador Dalì, Pablo Picasso,
Paul Klee, Max Beckmann, Francis Bacon, Ernst Ludwig Kirchner, Max Ernst e Andy
Warhol.
Tra le opere di
maggior importanza si segnalano Potsdamer Platz di Kirchner, Invalidi di guerra giocano a carte di Otto Dix, la Tour Eiffel di Robert Delaunay, I pilastri della società di George Grosz.
O. Dix, Invalidi di guerra giocano a carte, 1920, olio su tela, Neue Nationalgalerie, Berlino. |
E.L. Kirchner, Postdamer Platz, 1914, olio su tela, Neue Nationalgalerie, Berlino. |
K. Haring, Untitled, 1987, pittura su legno, HBMG, Berlino. |
Tra le opere di
maggior prestigio, degne di nota sono Ohne Titel e Mao di Andy Wahrhol, Osiris di Joseph Beuys, Untitled di Keith
Haring.
Facciata dell'Hamburger Bahnhof - Museum fur Gegenwart - Berlin |
J. Beuys, Osiris, 1970 - 1979, cartone su tela, Museum Berggruen, Berlino. |
- Il Museum Berggruen,
di fronte al Palazzo di Charlottenburg, prende il nome dalla collezione omonima
di arte contemporanea, appartenuta ad Heinz Berggruen, che si compone di 120
opere, tra cui molte di Pablo Picasso, Henri Matisse, Paul Klee, Alberto
Giacometti, Georges Braque e Paul Cezanne.
Tra le più importanti
della collezione si considerano l’Arlecchino Seduto, Il pullover giallo e Horta
de Ebro di Picasso, L’anello del pesce e Necropoli di Klee, Il ponte di corda
di Matisse, Grande donna in piedi III di Giacometti e La signora Cezanne di
Cezanne.
P. Picasso, Il pullover giallo, 1939, olio su tela, Museum Berggruen, Berlino. |
P. Cezanne, Madame Cezanne, 1885, olio su tela, Museum Berggruen, Berlino. |
Friedrichswerdersche Kirche, Interno, Berlino. |
- La
Friedrichswerdersche Kirche, ospita parte della collezione della Vecchia
Galleria Nazionale, inerente alle sculture di mano tedesca del periodo
intercorso tra XVI e XIX secolo, tra cui si distinguono per numero ed
importanza quelle di Johann Gottfried Schadow, Christian Daniel Rauch e Karl
Friedrich Schinkel.
- La Scharf Gerstenberg Collection, nello Stulerbau, ospita la sezione dedicata al
surrealismo attraverso un percorso storico di più di due secoli, da Giovan
Battista Piranesi a René Magritte, passando per Francisco Goya, Odilon Redon,
Max Klinger, Salvador Dalì e Max Ernst.
Tra le opere
maggiormente interessanti si segnalano Erotique voilèe di Man Ray, Carceri di
invenzione di Piranesi, Omaggio a Goya di Redon, Il trionfo dell’amore di Max
Ernst.
O. Redon, Omaggio a Goya, 1895, olio su tela, Scharf Gesrtemberg Collection, Berlino. |
G. B. Piranesi, Carceri di invenzione, 1761, Scharf Gesrstemberg Collection, Berlino. |
Caravaggio, Amor vincit Omnia, 1602 - 1603, olio su tavola, Gemaldegalerie, Berlino. |
Ultimo museo, non
facente parte dell’isola dei musei è il Gemaldegalerie, individuabile quale
museo d’arte medievale e moderna di Berlino.
Dal punto di vista
logistico il museo si divide in otto sezioni, che rispettano una visuale tesa
ad incrociare l’aspetto cronologico e quello geostilistico delle opere: Pittura
tedesca dei secoli XIII e XIV; Pittura italiana dei secoli XIII e XIV; Pittura
tedesca dei secoli XIV – XVI; Pittura fiamminga ed olandese del XVII secolo;
Pittura tedesca, francese e spagnola del XVII secolo; Pittura italiana dei
secoli XVII e XVIII; Pittura inglese, francese e tedesca del secolo XVIII;
Miniature dei secoli XVI – XVIII.
J. Fouquet, Madonna con Bambino (Dittico di Melun), 1450 - 1455, olio su tavola, Gemaldegalerie, Berlino. |
J. van Eyck, Madonna in Chiesa Gotica, 1425 - 1430, olio su tavola, Gemaldegalerie, Berlino. |
Petrus Christus, Ritratto di fanciulla, 1470 ca, olio su tavola, Gemaldegalerie, Berlino. |
Considerando la
vastità della collezione, che si dispone in ben 72 sale e l’importanza degli
artisti le cui opere sono esposte, in una visione molto rappresentativa, basti
pensare che qui sono custoditi dipinti talmente importanti per la storia
dell’arte moderna, del calibro di: Il ritratto di Federico il Saggio di
Albrecht Durer; il Trittico del Giudizio Universale del Beato Angelico; Il San
Sebastiano di Sandro Botticelli; L’Amor vincit Omnia del Caravaggio; la Leda e
il cigno del Correggio; la Pala Tornabuoni di Domenico del Ghirlandaio; La
presentazione al tempio di Andrea Mantegna; La Madonna Terranuova di Raffaello;
Il ritratto d’uomo del Tiziano; Il ritratto di fanciulla di Petrus Christus; Il
ratto di Proserpina di Rembrandt; la Madonna in una chiesa gotica ed il
Ritratto di Giovanni Arnolfini di Jan van Eyck ed il Dittico di Melun di Jean
Fouquet.
Porta di Brandeburgo, 1788 - 1791, Berlino. |
ATENE
Scorcio della salita all'Acropoli, Atene |
Capitale del paese
classico per eccellenza, la sua storia plurimillenaria le ha riservato momenti
migliori dell’attuale. Con i suoi templi e la sua arte, Atene è una delle città
più affascinanti e dense di storia d’Europa: fu lei a dare i natali alle Olimpiadi
antiche dal VIII secolo a.C al IV d.C, così come fu lei ad aprire nel 1896
quelle moderne e a riproporle nel 2004.
La sua storia ancor
oggi, è testimoniata dai suoi monumenti celeberrimi in tutto il mondo e dai
suoi musei densi di reperti archeologici e opere d’arte, che raccontano in
linea di massima il periodo di maggior splendore della civiltà greca, avutosi
sino all’avvento della potenza romana.
Rito del cambio della guardia, Atene. |
Dal punto di vista
moderno, se per i più sportivi potrebbe risultare stimolante la visione dell’opera
di Calatrava dell’Olimpiako Stadio Spyros Louis, che nel 2004 ospitò le
cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi Olimpionici, per il classico
turista curioso degli usi e costumi del paese, interessante è il rito del
cambio della guardia degli Evzones, le guardie d’onore del paese in costume
tradizionale greco, davanti al Palazzo del Parlamento.
Chiesa di Kapnikarea, XI secolo, Atene. |
Per i credenti, un’ottima occasione per
assistere al rito ortodosso della messa, è visitare le chiese del circondario,
tra cui, sotto una visione artistica e storica, si segnalano in particolar modo
la Chiesa bizantina di Kapnikarea, risalente a metà dell’XI secolo e dedicata a
Santa Maria Madre di Dio e la Chiesa Mistrà di Pantanassa, dedicata a Maria Regina
del mondo, eretta nel XV secolo, che sembra riprendere esternamente motivi
gotici come le arcatelle cieche ogivali e la decorazione a fogliame ed il cui
interno trovano luogo affreschi databili ad un arco di tempo del XV – XVIII secolo,
tra cui si distinguono per bellezza, cromia e stile quelli che raffigurano la
Vergine Platytera nel catino absidale, l’Ascensione nella volta del bema, e L’ingresso
a Gerusalemme nella volta del braccio est della croce.
Vergine Platytera, XV secolo, affresco, Chiesa di Mistrà di Pantanassa, circondario di Atene. |
Da un punto di vista
storico artistico, Atene apre a due diversi tipi di musei: quello all’aperto
dato dalla visita dei templi antichi e quello dei reperti, dove sono ammirabili
le testimonianze materiali del passato.
Toccando la prima
strada, non si può visitare Atene esulando dal vedere la sua
Acropoli.
Eretteo, V sec a.C, Acropoli di Atene. |
Ovviamente non mi
dilungherò sull’architettura dei monumenti ivi siti, dato la vasta eco di cui
risentono; ma in una visione riassuntiva, basti dire che l’Acropoli è per
antonomasia il simbolo dell’Atene repubblicana di Pericle – uno degli apici
storici vissuti dalla città, – le cui
costruzioni sono databili al V secolo a.C. ed è costituita dal Partenone, dai
Propilei, dall’Eretteo e dal Tempio di Atena Nike.
Tempio di Efesto, V sec. a.C., Atene |
Stesso discorso vale per i diversi templi e le aree archeologiche della città, di cui si segnalano il Tempio di Zeus, - il più magniloquente del periodo romano ed ellenistico, in Grecia – ed il Tempio di Efesto, un tempio dorico periptero esastilo con cella distila, tra i meglio conservati d’Europa.
Al suo interno caratteristiche
sono le metope scolpite sull’architrave, le cui 10 sulla parete frontale raffigurano
Le fatiche di Ercole e le 24 sulla parete orientale Le imprese di Teseo, probabilmente
lo stesso che compare nel fregio orientale, intento a combattere i Pallantidi e che compare invece sicuramente in
quello occidentale, in una scena di Tauromachia.
Fregio del Partenone, V secolo a.C., Museo dell'Acropoli, Atene. |
Alkamene, Hermes Propyleios, V sec. a.C., copia in gesso, Museo dell'Acropoli, Atene |
Il Museo dell’Acropoli,
situato sullo stesso altipiano, raccoglie come suggerisce il nome, i reperti e
la statuaria facente parte degli edifici attigui.
Tra le statue più
importanti, fonte di studio per gli archeologi e gli storici dell’arte, di
grande impatto sono la Kore col peplo, la Kore di Antenore, le Cariatidi dell’Eretteo,
l’Hermes Propyleios di Alkamene ed il Moscoforo.
Kore col peplo, 540 a.C., marmo, Museo dell'Acropoli, Atene. |
Moscoforo, 570 a.C., marmo, Museo dell'Acropoli, Atene. |
Antenore, Kore, 525 a.C., marmo, Museo dell'Acropoli, Atene. |
Maschera di Agamennone, 1550 a.C, lamina oro, Museo Archeologico, Atene. |
Il Museo Archeologico Nazionale è ovviamente il museo di arte greca più importante del mondo,
possedendo reperti, statue e opere che raccontano i secoli più importanti della
storia del paese, toccando ogni città e sito importante.
Per via del cospicuo
numero delle testimonianze custodite e per questioni logistiche, la collezione
è stata smistata in diversi settori: la collezione preistorica, neolitica,
cicladica e micenea; la collezione scultorea con sculture arcaiche, classiche
ed ellenistico – romane; la collezione dei bronzi; la collezione delle
antichità egizie; la collezione delle ceramiche e la Collezione Stathatos,
donata dalla famiglia omonima.
Fidia, Varvakeion Athena (copia), II sec. d.C., marmo, Museo Archeologico, Atene. |
Vaso attico con figure rosse, V sec. a.C., terracotta, Museo Archeologico, Atene. |
P. Picasso, Testa femminile, 1934 - 1939, olio su tela, Galleria Nazionale di Atene. |
Infine la Galleria Nazionale, conserva una collezione di dipinti, sculture ed incisioni di età
moderna e contemporanea, tra cui alcuni eseguiti per mano di artisti
celeberrimi.
Tra le opere più
importanti si segnalano i dipinti Il ritratto della signora con la maschera in
mano di Rosalba Carriera, Un episodio di battaglia greca di Eugene Delacroix,
un Paesaggio ed Il mulino di Piet Mondrian, una Testa di Francis Picabia, l’Allevamento di Nostra Signora di Francesco
Solimena; le sculture Il guaritore di Renè Magritte, Il figliol prodigo di
Auguste Rodin e le incisioni Apollo di Georges Braque, le Bagnanti di Paul
Cezanne, Adamo ed Eva di Albrecht Durer e La resurrezione di Lazzaro di Rembrandt. Da gennaio 2014 non è più possibile ammirare la Testa femminile di Pablo Picasso, poiché rubata da ignoti.
Acropoli di Atene, panorama. |
A seguire si riportano i link dei restanti post:
- PARTE 1: Le dieci città europee che consiglio di visitare: MADRID e BARCELLONA.
- PARTE 2: Le dieci città europee che consiglio di visitare: LONDRA e PARIGI.
- PARTE 3: Le dieci città europee che consiglio di visitare: AMSTERDAM e COLONIA.
- PARTE 5: Le dieci città europee che consiglio di visitare: ISTANBUL e SAN PIETROBURGO.
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