La società sta
cambiando; questo è un dato di fatto. Omofilo convinto e sostenitore dei
diritti LGBT nello stato in cui vivo, ho seguito molto attentamente
la diatriba riguardante la legge anti omofobia che prevedrebbe pene severe per
chi si lasciasse trasportare dal sentimento astioso nei confronti di gay,
lesbiche, bisessuali e transessuali. Una legge che per il momento ha lasciato
solo strascichi di riflessione e dubbi, in attesa di essere ridiscussa a
settembre, mentre dall’altro capo d’Europa, nella glaciale Russia il
Presidente Vladimir Putin ha varato asperrime leggi anti gay,
stimolando la popolazione alla persecuzione di questi.
D’altro canto, vivendo
l’amicizia di persone appartenenti alla comunità LGBT, spesso mi ritrovo a
confrontarmi con loro circa argomenti di carattere sociale, politico e
culturale, ma soprattutto religioso: un fattore curioso è dato dal fatto che in
materia di fede e religione, non vi è unanimità di schieramento; da un lato
infatti il disciplinamento religioso e l’attaccamento agli insegnamenti
cattolici incidono o addirittura convivono armoniosamente con la sessualità
vissuta nel privato, dall’altro invece, essi sono stati debitamente allontanati
perché non sposabili con la condotta di vita intrapresa.
Spinto quindi da una
curiosità non indifferente, ho coinvolto due amici miei gay, uno fortemente
credente in Dio, l’altro invece libero da ogni vincolo di fede, ma entrambi
lontani da un attaccamento di qualunque genere alla Chiesa cattolica, in
un’intervista doppia che tenterà di indagare la ragione di tale scelta. Per
convenzione chiameremo il primo Mario e il secondo Giuseppe,
secondo il buon costume italiano di riconoscere in Mario Rossi e Giuseppe
Bianchi, i due nomi utilizzabili per garantire l’anonimato di chi non vuole
esporsi.
PS: Mi sarebbe
piaciuto molto poter integrare l'intervista con il punto di vista di un
credente nella Chiesa cattolica, ma non sono riuscito a trovare tra i miei
conoscenti, una persona disposta a partecipare all'intervista.
D: Perché hai deciso
di continuare a credere o di smettere di credere in un Dio che secondo la
Chiesa non accetta la tua condizione? Quanto ha inciso la tua tendenza sessuale
nella scelta intrapresa?
R Mario: Dopo
aver scoperto me stesso, ho continuato a credere in Dio, meno nella Chiesa,
poichè è risaputo che essa, sin dall’alba dei tempi, approva solo ciò che le
conviene, nonostante sia investita da numerosi scandali. Credo che una
istituzione umana non possa sostituire un essere divino e che quindi il Dio in
cui credo non è ben rappresentato da essa: siamo tutti essere umani e nessuno è
esente dal peccato.
R Giuseppe: In
realtà da sempre non ho mai realmente creduto ciecamente nei dettami della
Chiesa, anche perché da piccoli è un attimo infrangere uno dei 10 comandamenti
o uno dei 7 vizi capitali. Con il crescere, poi, ci si rende conto che è anche
peggio. Del resto, con la pubertà ognuno di noi inizia a capire i propri gusti
e quali sono le vie più coerenti da scegliere. La Chiesa non ammette i gay e io
non ammetto la Chiesa, di conseguenza non credo in un Dio che non accetta la
mia condizione.
D: Come ti rapporti
nei confronti delle dichiarazioni degli esponenti della Chiesa (Papa,
Cardinali, Vescovi, Sacerdoti) argomentanti la condanna verso l’omosessualità e
inneggianti alla famiglia quale nucleo familiare composto da madre, padre e
figlio frutto dell’amore dei due? Sposi tali dichiarazioni con il volere di
Dio?
R Mario: Credere
che il nucleo familiare sia composto solamente da madre, padre e figlio è
sbagliato. Questo è ciò che ha imposto la società, la Chiesa, ma non Dio.
Esistono tanti tipi di
amore, a seconda dell'inclinazione di ognuno; certo, se fossimo tutti
omosessuali, la nostra specie non esisterebbe più; così come l'amore di una
donna e di una madre è imparagonabile, ne sono consapevole, ma omosessuali si
nasce, non si diventa; non è una malattia e nemmeno una scelta. Di conseguenza
anche gli omosessuali hanno diritto a una famiglia, ovviamente quando si parla
di amore; condanno anch'io chi lo fa per curiosità o per perversione. Amare,
nelle sue molteplici forme, non è mai peccato. Se sono attratto da un uomo, è
il mio cuore che poi agisce; se fosse una scelta, come crede la maggior parte,
sceglierei di essere etero, non vi pare? Eviterei tante sofferenze!
R Giuseppe: Per
quanto mi riguarda, mi appropinquo alle dichiarazioni dei prelati come un
qualsiasi cittadino italiano lo fa nei confronti di un Obama, di una regina
Elisabetta o di un Putin: comprendo sia un Capo di Stato ma la cosa non mi
riguarda. In merito al razzismo ideologico fatto sui temi come l'omosessualità
e le famiglie Arcobaleno ricordo che da qualche parte, nella Sacra Bibbia, c'è
scritto “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Evidentemente c'è prossimo e
prossimo anche per Dio, se esistesse.
D: Cosa ne pensi del
pontificato di Papa Francesco, in relazione alle sue dichiarazioni circa
l’omosessualità, sicuramente lontane da quelle lasciate durante il cardinalato,
ma decisamente più moderate e speranzose ad un riavvicinamento della Chiesa
alla causa?
R Mario: Credo in Papa
Francesco e credo che ci sarà finalmente una svolta con lui, anche se credo che
i matrimoni gay non verranno mai approvati, poichè il Vaticano sopprimerebbe
ogni proposta di legge attinente. Ma aprire le menti verso nuovi orizzonti, abolire
dei tabù bigotti e ignoranti è già un grande passo avanti. Alla fine il resto
del mondo l’ha già fatto, manca solo l'Italia!
R Giuseppe: La Chiesa
vive di regole rigide, che molto spesso però non rispetta. Quindi sebbene abbia
recentemente espresso delle parole di quasi-pentimento (“Chi sono io per
giudicare?” Cit.), sono certo che non farà alcun tipo di passo in avanti
rispetto ad una tiritera che va avanti dall'anno zero. E' un Papa e deve
ricoprire tale ruolo: rappresentare la Chiesa.
D: Cosa ne pensi degli
scandali legati all’opulenza ed alla ricchezza del Vaticano; alla presenza
(dichiarata da Papa Francesco) di una Lobby Gay in Vaticano; all’evidenza di
preti omosessuali o pedofili? Quanto incide sul tuo credo/rafforza le tue
convinzioni?
R Mario: Gli scandali
della Chiesa, dei preti omosessuali e pedofili, della ricchezza del Vaticano,
sono cose che sappiamo tutti, anche se poi preferiamo chiudere gli occhi di
fronte a queste oscenità. Il perché ovviamente non lo capisco, è risaputo che
chi predica bene razzola sempre male! Per questo non credo più a chi
rappresenta la Chiesa, allontanandola dalla mia concezione di Dio: la
corruzione è un peccato grave, credo che in fondo neanche Dio ammetta quanto
accade sulla Terra!
R Giuseppe: Gli scandali
citati in questa domanda sono scoppiati pochi mesi fa ma... quanti di noi già
sapevano di tutto ciò prima degli shockanti dichiarazioni di Bergoglio? Il
Vaticano come stato indipendente ha sempre vissuto nella ricchezza, benché il
Clero debba sostenere voti di povertà; seguirebbe anche un voto di castità ma
sappiamo benissimo che così non è. A questo s'aggiunge la pedofilia su cui la
Chiesa non pone delle reali risoluzioni. Il fatto che ci sia una lobby gay
nella Chiesa mi ha abbastanza divertito però ricordando la celebre
Seminarista Sfranta, tutto sommato la cosa non mi ha lasciato stranito o
sbigottito: gli omosessuali c'erano, ci sono e sempre ci saranno. Nello sport,
nel mondo dello spettacolo, nella vita “normale” e... anche nella Chiesa.
Tre sono i voti che un
prelato deve rispettare secondo i dettami del Dio che rappresentano: Castità,
Povertà e Obbedienza. E se loro sono i primi a non rispettarli...
D: Ultima domanda.
Cosa modificheresti dell’assetto istituzionale della Chiesa, se potessi? Cosa
diresti all’altro intervistato per aprirlo ad una visuale più conforme al tuo
modo di vedere le cose?
R Mario: Modificherei
l'ignoranza che regna e il modo bigotto di vedere le cose; siamo tutti figli di
Dio e la chiesa deve essere la prima a sopprimere le discriminazioni e a
diffondere l'amore tra gli uomini; inoltre modificherei la vita solitaria,
poichè sono umani anche loro e comunque agiscono di nascosto..tutti abbiamo
peccato! All'altro intervistato direi solamente una cosa: il cielo è di coloro
che credono, non di coloro che dubitano..e che Dio, essere divino, esiste e io
ne ho avuto la conferma!
R Giuseppe:
Chiederei semplicemente una maggior coerenza rispetto a ciò che fanno professare
in giro. Gli omosessuali in Italia non chiedono di ricevere una telefonata dal
Papa per sapere come va la vita: al momento ci sono dei diritti fondamentali da
conquistare; diritti di un normale cittadino; diritti già acquisiti in
moltissimi stati del mondo; diritti assenti in l'Italia che, così
facendo, continuerà a fare una pessima figura.
All'altro intervistato
chiederei di aprire gli occhi maggiormente. Un omosessuale che appoggia il Papa
fa ridere quanto un immigrato congolese supporter della Lega Nord.
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