Nella svirgolettata
precedente, ho illustrato sinteticamente le prime cinque annoverabili tra
le 30 città che consiglio a tutti di visitare in un futuro prossimo.
Dopo Bergamo, Milano,
Verona, Venezia e Torino, il cui link è riportato alla fine del post, in quest’occasione
farò una panoramica di Trento, Trieste, Mantova, Cremona e Padova.
Per cui, continuando l’elenco
lasciato in sospeso, la sesta città scelta è Trento.
Castello del Buon Consiglio, XIII sec., Trento. |
La città storicamente
è molto importante sia per il Concilio che attraversò un arco di tempo di quasi
vent’anni del XVI secolo, sia per via della dominazione asburgica subìta sino
alla fine della I Guerra Mondiale. Sicuramente l’architettura più legata a
questo secondo aspetto è il Castello del Buon Consiglio, struttura di origine
romanica, visibilmente modificata nei secoli, poiché in questo, furono
processati ed impiccati nel pieno svolgimento della guerra, gli irredentisti Cesare
Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa.
Anonimo boema, Il Ciclo dei Mesi, XV sec., affresco, Castello del Buon Consiglio, Trento. |
Il Castello del
Buonconsiglio ovviamente oltre al ricordo dell’evento drammatico che ha scritto
una pagina importante della storia italiana, è custode anche di preziosi
affreschi, come Il Ciclo dei Mesi dipinto da mano boema agli inizi del XV secolo:
l’intero ciclo, i cui pannelli sono incastonati da colonne tortili, consiste in
11 rappresentazioni dei diversi mesi (manca marzo perché andato distrutto in un
incendio), nei quali viene descritta con dovizia di particolari la vita della
corte trentina.
Sempre nel Castello
vanno ricordati gli affreschi del Magno Palazzo, testimonianze importanti
lasciate dai fratelli Battista e Dosso Dossi e da Gerolamo Romanino, nonché le
collezioni di arte antica, medievale e moderna ospitate nelle diverse sale dell’edificio,
che oltre alla funzionalità di castello, funge anche da Museo Provinciale.
Cattedrale di San Virgilio, XIII sec., Trento. |
Tantissime chiese e
palazzi sarebbero da visitare a Trento, dato che questa è una città che si è
sviluppata costantemente nei secoli, ma non potendo stare ad elencare
ulteriormente, consiglio tra tutti gli edifici ecclesiastici la Cattedrale di
San Virgilio del XIII secolo, che ospita ad oggi le reliquie di alcuni dei suoi
vescovi e la Chiesa di Santa Maria Maggiore del XIV secolo, che ospitò la fase
ultima del Concilio e che custodisce tele meravigliose del Moroni e del
Cignaroli.
Un palazzo tra tutti
che vi segnalo infine è il Palazzo delle Albere, struttura rinascimentale che
ospita la sede di Trento del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e
Rovereto (MART); una delle realtà museali nell’ambito dell’arte contemporanea
più valide e meglio gestite di tutto lo stato.
Piazza del Centro Storico della città di Trento. |
Rimanendo in tema di
dominio asburgico, la settima città consigliata è Trieste.
F. Setz, Palazzo delle Poste, 1890 - 1894, Trieste. |
Castello di San Giusto, XV secolo, Trieste. |
Infatti si può
affermare che Trieste, sia una città che per lo più ha goduto degli influssi
artistici contemporanei dall’arte alla letteratura (Italo Svevo, Umberto Saba e
James Joyce tanto per citare alcuni padri della letteratura contemporanea), come
deducibile delle architetture maestose della fine del XIX secolo, tra cui degno
di citazione sono il Palazzo delle Poste in cui ha sede il Museo postale e telegrafico
della Mitteleuropa che custodisce anche una parte della Nave Elettra, il
laboratorio in cui Marconi testò i suoi esperimenti di radiofonia ed il Palazzo
del Governo in Piazza Unità d’Italia, che però non può essere visitato se non
in occasioni particolari.
Basilica di San Giusto, XIV secolo, Trieste. |
Per un’idea di Trieste
medievale e moderna consiglio di visitare i due emblemi storici della città: il
primo è il Castello di San Giusto, adibito dagli inizi del XXI secolo a Museo
Civico della città.
Il Castello è una
struttura del XV secolo la cui costruzione fu imposta ai triestini quale pegno
per essersi ribellati all’autorità imperiale, ricostruita nel XVII secolo e completata
definitivamente nel 1930.
Il secondo è la
Basilica Cattedrale anch’essa dedicata a San Giusto, frutto nel XIV secolo del
ricongiungimento di due preesistenti edifici religiosi. Mentre all’esterno
presenta un maestoso rosone in pietra carsica, all’interno la basilica
cattedrale magnifici mosaici bizantini nelle due absidi laterali: il sacello di
Santa Maria contiene una raffigurazione del XII secolo della Theotokos con
Bambino sul trono; il sacello di San Giusto presenta invece una raffigurazione
del Pantocrator in trono, affiancato dai Santi Giusto e Servolo, di fattura
bizantina databile al XII secolo.
Panoramica di Trieste. |
Ottava città presa da
me in considerazione è Mantova.
Palazzo Ducale, 1308, Mantova. |
Una delle città più
emblematiche del Rinascimento e Manierismo italiano per via dei signori che la
governarono, i Gonzaga, e degli artisti che la abbellirono con le loro opere,
tra cui Mantegna e Giulio Romano, Mantova è una delle realtà più ammirate dell’intero
globo, essendo stata annoverata a partire dal 2008 tra le città Patrimonio dell’Umanità,
dall’Unesco.
Anche su Mantova, così
come su tante altre città, mi auguro di svirgolettare molto presto; intanto mi
districherò in una difficile panoramica riassuntiva delle meraviglie site nella
città.
Sul piano civile vanno
assolutamente e meritocraticamente citati il Palazzo Ducale e Palazzo Te.
Chiesa di Sant'Andrea, 1472 - 1732, Mantova. |
A. Mantegna, Camera degli Sposi, 1465 - 1474, affresco, Castello di San Giorgio, Mantova. |
Palazzo Te è la
creazione architettonica più importante di Giulio Romano, che la mise in atto dopo
esser dipartito da Roma in seguito alla diaspora degli artisti, a partire dal
1525 per volere di Federico II Gonzaga, che necessitava di un appartamento per
far dimorare la sua amante Isabella Moschetti.
Sul piano storico
artistico, la struttura è importante sia per la rivisitazione rinascimentale
dell’esterno, sia per il ciclo di affreschi che ospitano le pareti interne: di
una meraviglia sconcertante per giochi prospettici, esagerazione delle
muscolature e grandiosità degli effetti e delle cromie sono la Sala di Amore e
Psiche, la Sala dei Cavalli e quella dei Giganti, location tra l’altro anche
del videoclip di Jovanotti “L’ombelico del mondo”.
G. Romano, Cupola de' La Sala dei Giganti, 1532 - 1535, affresco, Palazzo Te, Mantova. |
Il primo è stato
fautore della costruzione della Basilica di Sant’Andrea, che dal 1472 fu
ultimata solo nel 1800 da Filippo Juvarra che ne costruì la cupola; il secondo
ha rivisitato nel 1545 la struttura della Cattedrale di San Pietro, duomo della
città, la cui facciata attuale però risale al XVIII secolo.
Giulio Romano, Palazzo Te, 1524 - 1534, Mantova. |
Nona città dell’elenco
d’oro è Cremona.
Esposizione al Museo del violino, Cremona. |
La città che ha dato i
natali al torrone, al violino ed all’architettura gesuitica (infatti le mensole
tipiche delle facciate delle chiese nacquero in seguito al richiamo del riccio
del violino), l’annovero nella mia lista personale per via del mio amore
particolare verso i violini, come già ho avuto modo di raccontare sulla svirgolettata
dedicata ai Fiorini padre e figlio, liutai di due secoli fa.
Proprio per questo
fascino che infonde il violino, consiglio di visitare il Museo del violino, che
si disloca in 10 sale, ognuna delle quali offerente un tema formativo o un’esposizione
di strumenti musicali: le sale centrali (5 e 6) sono quelle che presentano la
collezione di violini storici appartenuti agli Amati, ai Guarneri e ad Antonio
Stradivari, e le testimonianze del lavoro del grande maestro cremonese,
attraverso disegni, reperti, forme e attrezzi donati dal liutaio Giuseppe
Fiorini alla città.
Pordenone, Crocifissione, 1520 - 1521, affresco, Duomo di Santa Maria Assunta, Cremona. |
Sul piano artistico
ovviamente menziono il Duomo, il Battistero ed il Torrazzo, che costituiscono
un complesso edificato nella stessa piazza.
Di questi ovviamente l’architettura
più importante è la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta. Questo esternamente è
una maestosa costruzione di epoca romanica, riadattata nei secoli con elementi
gotici, rinascimentali e barocchi, sulla cui facciata campeggia un gigantesco
rosone, sotto il quale prende forma una loggetta a tre arcate sorretta da un
protiro alle cui basi delle colonne due leoni; mentre al suo interno si dislocano
affreschi di diverse epoche, tra cui quelli degni di lode della Crocifissione e
del Compianto del Pordenone e la Resurrezione di Cristo di Bernardino Gatti.
Panoramica di Cremona. |
Decima città è Padova.
Giotto, Giudizio Universale, 1306, affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova. |
Una delle più
esemplari testimonianze dell’arte medievale italiana, Padova è celeberrima
senza orma di dubbio per la Cappella degli Scrovegni dipinta da Giotto tra il 1303
ed il 1305.
Infatti interamente
affrescata ai suo interno, la Cappella voluta da Enrico Scrovegni per espiare i
peccati di usura di suo padre, presenta sulla controfacciata l’imponente
Giudizio Universale, il cielo stellato sulla volte a botte dell’unica navata, e
sulle pareti laterali e della facciata scene divise su tre registri, narranti
Storie della Vita di Gioacchino, Storie della Vita di Maria e Storie della Vita
di Cristo.
Duomo di S. Maria Assunta, XVI secolo, Padova. |
Sempre in ambito
artistico museale, consiglio vivamente una visita al Museo di Arte Medievale e
Moderna agli Eremitani se si vuole raggiungere lo stato dell’estasi con poco:
infatti nell’ex convento adibito a galleria, sono esposte più di 3000 opere che
vanno dal Trecento all’Ottocento, molte delle quali di geni della storia dell’arte
come Giotto, Giorgione, Tiziano, Romanino, Tintoretto, Veronese, Tiepolo.
Sul piano
architettonico, oltre al Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, costruzione del
XVI secolo su ex fabbrica paleocristiana, non si possono non visitare il
Palazzo della Ragione che Giotto affrescò, ma le cui pitture murali sono andate perse in un incendio del 1420 ed il Castelvecchio, costruzione altomedievale che nel
XIX secolo funse da prigione.
Giotto, Ciclo con Storie di San Francesco, 1300 - 1305, affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova. |
Trento, Trieste, Mantova,
Cremona e Padova, racchiudono quindi la seconda tranche delle 30 città che consiglio
di visitare.
A seguire si riportano, per una visione di insieme, le restanti parti del post con le altre città:
A seguire si riportano, per una visione di insieme, le restanti parti del post con le altre città:
- PARTE 1: 30 città artistiche da visitare: Bergamo, Milano, Verona, Venezia e Torino.
- PARTE 3: 30 città artistiche da visitare: Ferrara, Bologna, Modena, Parma e Ravenna.
- PARTE 4: 30 città artistiche da visitare: Genova, Lucca, Firenze, Siena e Arezzo.
- PARTE 5: 30 città artistiche da visitare: Urbino, Ancona, Perugia, Roma e Napoli.
- PARTE 6: 30 città artistiche da visitare: Matera, Bari, Lecce, Messina e Palermo.
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