Era il 10 luglio 2013 quando
rimasi leggermente scosso da un articolo postato da una collega d’università
sul gruppo degli storici dell’arte di Roma Tre di Facebook, che raccontava la
performance di una Marina Abramovic in stretta collaborazione con il rapper
Jay-Z, presso la Galleria Pace di New York.
Marina Abramovic |
Già in quell’occasione
la totale fede verso una Marina Abramovic lontana da un qualunque mercato dell’arte
vacillò; difesi la sua performance giustificandola come un atto di filantropia
generale, nello specifico un insegnamento al teenager medio che ama la musica
ma snobba l’arte perché la crede elitaria e di settore: se anche solo uno degli
utenti di quel video, alla fine di esso, fosse stato curioso di andare a ricercare
la performer su un qualunque motore di ricerca, allora l'azzardo avrebbe
portato a risultati validi.
Ahimè però, l’ultimo
suo progetto mi lascia credere che anche l’inarrivabile artista montenegrina
alla fine abbia capitolato al mercato dell’arte.
Infatti, è notizia del
25 agosto, la messa al termine del progetto fortemente voluto dalla signora
dell’arte, un istituto nel quale diffondere attraverso diversi insegnamenti, il metodo
Abramovic.
Manifesto di sponsorizzazione del MAI |
Il MAI (Marina
Abramovic Institute) è un’idea che prevede l’apertura nel 2015, di un centro
sperimentale ad Hudson, nel cuore dello stato di New York, in un ex teatro al 620
di Columbia Street; una struttura acquistata dalla stessa per 950mila dollari, a cui poi ha
aggiunto i rimanenti 1,5 milioni dei risparmi di una vita per i lavori di
manutenzione e ristrutturazione dell’edificio.
Per i rimanenti
600.000 dollari necessari a coprire l'intero finanziamento, l'artista ha
quindi deciso di appellarsi al crowdfounding tramite il sito Kickstarter, che
in soli pochissimi giorni ha portato i frutti sperati. Ordunque dato che secondo
il fare machiavelliano, il fine giustifica i mezzi, personalmente avrei potuto anche accettare
la cosa se ogni donazione avesse avuto una base di incondizionato amore per l’arte,
fuori da una qualunque mercificazione della persona e dell’arte dell’Abramovic, cosa che invece non è accaduta.
Il MAI fortemente voluto da Marina Abramovic |
Con un dollaro ogni
donatore si assicurava un abbraccio da parte della performer, durante un evento
già in programma il cui nome ne lascia presagire il contenuto: The Embrace;
per 25 dollari, l’artista svelava via internet alcuni trucchi del suo metodo;
con una donazione di 100 dollari, ogni donatore avrebbe ricevuto a casa un DVD
completo con gli esercizi da praticare per acquisire il metodo Abramovic; con
1.000 dollari, quel metodo veniva spiegato vis a vis via chat.
E ancora, per tutti
gli estimatori di arte facoltosi, che hanno contribuito con il massimo della
cifra donabile, 10.000 dollari, esistevano due opzioni non tralasciabili al
caso: la partecipazione all'evento Spirit Cooking with Marina, una sorta
di cena con l'artista, che in sede insegna a cucinare e rivela le ricette delle
sue zuppe macrobiotiche, ideali per il corpo e per la mente, e l’angosciante esercizio
del nulla: nulla seguirà alla donazione; nessuna proclamazione o esternazione
in merito.
Lady Gaga durante alcuni esercizi performativi |
Intanto, per i più
curiosi e gossipari, ricordo che già Lady Gaga, che in maniera sempre più
preponderante si sta avvicinando al mondo della Performance Art, discostandosi
allo stesso tempo dalla musica, ha iniziato a collaborare con l’Abramovic ed a
sponsorizzare il MAI. Dal mio canto, sono sicuro che non sarà l’unica artista a farlo,
ricordando il precedente Jay – Z o Orlando Bloom e James Franco che hanno
posato da guest star nel 2010 al MoMA di fronte a Marina.
Che quindi Marina
Abramovic si sia commercializzata o meno, non è dato a me giudicarlo, né mi è
dato giudicare le scelte di marketing applicate al Kickstarted o la collaborazione
con l’icona mondiale del pop e del trasformismo.
Qualunque sia la
verità, le jeux soint fait; il MAI è stato fondato e ora non ci resta che
attendere il 2015 per conoscerne meglio la didattica, il metodo ed i programmi.
Per chi ne volesse
sapere di più, il sito ufficiale del MAI è:
Nessun commento:
Posta un commento