Philippe Daverio, storico dell'arte,critico, giornalista, scrittore ed autore televisivo. |
In qualità di blogger
d’arte, mi ritrovo spesso ad indicare mostre o retrospettive che ho visitato e
mi hanno particolarmente colpito o che potrebbero rispecchiare l’interesse di
qualunque estimatore di storia dell’arte perché ben costruite ed allestite.
Mai è accaduto – sinora
– che facessi lo stesso per collane tematiche edite da riviste e quotidiani,
poiché il mio scetticismo verso gli autori di quelle opere, mi porta a
diffidare a grandi linee della loro effettiva validità.
Dico sinora, perché
proprio in quest’occasione vi consiglierò una collana edita a partire dal 28
agosto 2014 dal Corriere della Sera, che tratterà ben 35 capolavori d’arte in
altrettante uscite.
A convincermi la
pubblicità di questa collana, devo ammettere, è stata la lettura dell’autore
della stessa, il critico d’arte e giornalista Philippe Daverio, figura
affermata nel panorama critico / storico artistico, già autore e conduttore di
programmi ben strutturati come Passepartout, Il capitale ed Emporio Daverio.
G. Klimt, Le tre età, 1905, olio su tela,
Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma |
Un signor storico dell’arte
che io per primo ho avuto modo di conoscere durante una conferenza tenutasi
presso l’Archivio Centrale di Stato, dove lavoravo in qualità di stagista, e
che mi ha lasciato godere di alcune lezioni private ed improvvisate sul tema
della diversa concezione legata al restauro in Occidente ed Oriente: un’esperienza
emozionante e totalizzante, resa unica dal lessico aulico, complesso ma sempre
chiaro del professore, coadiuvato da un fascino magnetico derivante dalla sua
gesticolazione, dalla voce impostata e dallo sguardo fermo.
Ebbene, questa collana
firmata Daverio (sicché quindi, per l’appunto, sinonimo di garanzia), è
intitolata I Capolavori dell’Arte, ed in ogni suo numero andrà a raccontare un
artista genio del suo tempo, in un discorso spiralato che parte dal suo
masterpiece, continua con la sua biografia contestualizzata nella società e nel
periodo storico a cui questo apparteneva, e finisce in una visione generale del
periodo artistico che lo riguardava e del suo rapporto con i colleghi.
M. Buonarroti, Tondo Doni, 1503 – 1507, tempera su tavola, Galleria degli Uffizi, Firenze |
Nello specifico, ogni
singola uscita inoltre, è arricchita da una sezione antologica, con scritti
degli artisti e contributi dei più importanti scrittori, pittori e storici
dell’arte (da Giulio Carlo Argan ed Ernst Gombrich a Roberto Longhi, Carlo Levi
e Bernard Berenson), che spiega e completa il racconto della vita dei maestri e
della loro produzione artistica. Eppure ciò nonostante, la caratteristica
importante dei volumi rimane quella che essi trattano il tema dell’arte in una
maniera chiara e scorrevole, attraverso testi redatti in un linguaggio semplice
e di facile consultazione.
Ma come è strutturata ogni
opera? Per capirlo, mi rifarò alla prima uscita dell’opera, disponibile in edicola
dal 28 agosto e per le due settimane successive, (che io ho avuto modo di
consultare in anteprima in qualità di blogger), dedicata a Botticelli e al suo
capolavoro la Nascita di Venere.
La monografia è
suddivisa in 4 sezioni: la prima, dopo un’introduzione di Philippe Daverio, contiene
un’analisi dettagliata sull’opera e la sua ispirazione; la seconda è dedicata
alla vita dell’artista e alle sue opere maggiori; la terza sezione è dedicata
ad un approfondimento sul suo tempo: da quello di Lorenzo il Magnifico alla Repubblica
di Savonarola fino ai suoi contemporanei; Infine l’ultima tratta alcuni scritti
di e su Botticelli, contenenti un’ampia
antologia critica, come anzidetto.
S. Botticelli, La
Nascita di Venere, 1482 - 1485, tempera su tela, Galleria degli Uffizi,
Firenze.
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J. Vermeer, La
merlettaia, 1669,
olio su tela, Museo del Louvre, Parigi
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A seguire la Nascita
di Venere, nell’ordine saranno quindi editi: Caravaggio con la sua Canestra di
frutta; Renoir con il Ballo al Moulin de la Galette; Michelangelo attraverso il
Tondo Doni; Van Gogh con la sua splendida opera dei Girasoli; Vermeer e La
merlettaia; Klimt con Le tre età; Piero della Francesca e La Sacra
Conversazione; e ancora Leonardo, Gauguin, Monet, Tiziano, Canaletto,
Raffaello, Manet, Bosch, Degas, Giotto, Delacroix, Vélasquez, Schiele, Tiepolo,
Goya, Beato Angelico, Rembrandt, Duccio di Buoninsegna, Cezanne, Van Eyck,
Masaccio, Ingres, De La Tour, Dürer, Rubens, El Greco e Poussin, per un totale
di 35 artisti, racchiusi in eleganti cataloghi illustrati a colori (foliazione
indicativa di 96 pagine), delle dimensioni di 19 x 23 cm, rilegati con brossura con alette.
Una collezione straordinaria che potrà non solo arricchire la nostra
personale biblioteca privata, ma anche aprirci mondi meravigliosi a cui magari
prima d’ora non avevamo mai guardato, nel progetto ambizioso di rendere un
argomento aulico come la storia dell’arte, alla portata di chiunque.
P.A. Renoir, Ballo al Moulin de la Galette, 1876, olio su tela, Museo d’Orsay, Parigi |