Tra gli esami più
interessanti e spossanti allo stesso tempo, che ho sostenuto nella mia lunga carriera
di studente, senza dubbio annovero con convinzione quello di Archeologia
subacquea.
Una materia
affascinante a dismisura – trattando i ritrovamenti e le testimonianze depositati
sui letti di fiumi, mari e laghi – ma decisamente tecnica e correlabile solo in
parte alla Storia dell’Arte.
Nave greca di Gela, VI - V sec. a.C., Gela. |
Baglio della nave di Nemi, I sec. d.C., Museo Nazionale, Preistorico Etnografico L. Pigorini, Roma. |
Tra i beni antichi recuperati nell’ultimo secolo quindi, a questi si accostano le due navi romane del Lago di Nemi, nel Lazio, che per secoli ha visto l’interessamento di ricercatori e storici.
Posate sul fondo del
lago, le due navi furono recuperate definitivamente solo nei primi Anni ‘30,
sotto il regime fascista che fortemente ne volle il ripescaggio attraverso pompe
idrofore che risucchiarono buona parte del bacino lagunare, rigettandolo nell’emissario
che portava l’acqua al mare, secondo un progetto dell’ingegnere Guido Ucelli.
Progetto che ben
descriveva la volontà di stampo fascista di riportare agli antichi splendori la
civiltà classica, favorendo lavori di recupero e bonifica: la questione Nemi fu
posta in prima linea su questo piano, attraverso un sano lavoro di propaganda e
disciplinamento, che trova ancor oggi testimonianza nelle teste di lupo in
altorilievo posti sui lampioni delle strade del centro di
Roma, riproduzioni identiche delle decorazioni del baglio della prima nave recuperata.
Riproduzione della Nave romana di Nemi. |
Dopo cinque anni di
lavori di svuotamento, le due navi furono quindi ripescate: lunghe 70 metri e
larghe più di 25, queste raccontarono molto di quella che era l’idea di sfarzo
dell’ imperatore che le aveva fatte costruire, Caligola, come riscontrato dal
nome riportato su alcune condutture plumbee riscontrate all’interno della nave.
Caligola infatti, innamorato
del luogo e adorante della divinità Diana, il cui tempio sorgeva sulle rive del
lago, utilizzava le due navi come palazzi galleggianti in cui abitare, o da
adibire a simulazione di battaglie navali.
Riproduzione fedele della Nave romana di Nemi. |
Museo delle Navi di Nemi |
A seguire le navi
furono quindi trascinate in un capannone, sostituito in seguito dalla costruzione
di un museo ad hoc, costituito da due grandi saloni (ognuno dei quali
contenente una delle due navi), collegati tra loro da un corridoio, su progetto
dell’architetto Vittorio Ballio Morpurgo. Ma tali reperti ebbero vita breve nel
museo, poiché la notte tra il 31 maggio e il 1 giugno del 1944, un
incendio doloso le distrusse - alcune testimonianze confermarono si trattasse di pattuglie di tedeschi in ritirata - solo in seguito si procedette quindi alla riproduzione
in scala 1/5, ed all’esposizione in un’ala dello stesso museo.
Reggia dell'Imperatore Caligola a Nemi, I sec d.C., ricostruzione. |
A concludere è notizia
di oggi che al ricco patrimonio di Nemi, è da aggiungersi la ricostruzione
della reggia dello stesso imperatore che volle le due imbarcazioni; una
ricostruzione possibile grazie a particolari programmi di grafica e studi
approfonditi sul sito e basata su documenti e testimonianze riscontrate sul
luogo.
L'analisi della pianta
ricostruita, vede un emiciclo situato sopra una platea, accessibile attraverso
scalinate e sormontata da ambienti colonnati.
L’edificio, datato all’età
Giulio – Claudia, è di conseguenza attribuibile al volere di Caligola, che
avendo voluto già a Nemi le due navi ed essendo legato al tempio di Diana,
certifica come Nemi fosse il luogo da questo prediletto; un luogo che, per
quanto l’imperatore pazzo fosse stato condannato all’infamante pena della
Damnatio Memoriae, ha ben saputo conservare nei secoli, tracce della sua
memoria.
La conca del lago di Nemi potrebbe costituire la "POMPEI" del Lazio se fosse adeguatamente studiata e valorizzata. Forse una specie di -comproprietà- con Genzano di Roma lo impedisce.
RispondiEliminaVeramente di - tedeschi - se ne parlò all'inizio ma poi in seguito solo di - incendio doloso -
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